20 maggio 2013

IL GRANDE GATSBY - RECENSIONE-

Sabato ho costretto A. a accompagnarmi a vedere  "Il grande Gatsby", invogliandolo con le piadine ciccione del baracchino di fronte al cinema.
Premetto che la mia cattiveria non è così tanta come credete, non ero a conoscenza della lunghezza del film (2 ore e 20) prima di averlo visto. E no, non controllo nè rencensioni nè lunghezza dei film dai tamburini, se un film mi ispira, vado, senza pregiudizi (o meglio, il 99% delle volte non ho pregiudizi).
 
Comunque volevo vedere "Gatsby" per due motivi: A) il regista è Baz Luhrmann, lo stesso di Moulin Rouge e di Romeo + Juliet, film strani, con colonne sonore di tutto rispetto, quindi, mi son detta, perchè no?; B) l'attore protagonista con Gatsby è impersonato da Tobey Maguire, che è pressochè identico (secondo me, e quindi è così) a A. Quindi, boh, si va a vedere il film.
 
Piadina cicciona  e via nella sala.
 
Ammetto che non ho mai letto il libro, ignoranza mia e anzi ho sempre usato la locuzione "Il grande Gatsby" per dire "Il grande amore". Non chiedetemi perchè ma "Il grande Gatsby" come frase mi trasmette perfezione, semplicità, grandezza e serenità, quindi l'ho sempre usata per dire "grande amore"; chè a me la parola "amore" terrorizza come poche cose al mondo, quindi è così e punto.

Nick Carraway (Tobey Maguire), Jay Gatsby (Leonardo Di Caprio), Daisy Buchanon (Carey Mulligan), marito della Daisy, insomma il fedifrago

Due parole sul cast: Leonardo di Caprio (Jay Gatsby) . Mai piaciuto fisicamente, ma mai nella vita. Però da Titanic è cresciuto, non solo di età, e ha raggiunto una maturità artistica per cui secondo me, se han dato un Oscar alla Anne Hathaway, potrebbero darlo bene anche a lui, che di film ne ha fatti di più e più belli rispetto a quelli fatti dalla rana dalla bocca larga di cui sopra.
Carey Mulligan (Daisy Buchanan). Rachitica, naso all'insù, abiti stratosferici. Cose che, come noterete, non sono un merito, nè tanto meno dei difetti. L'ho vista per la prima volta in "An education", gran film, ma anche lì il suo personaggio era volubile e stupido. Parere mio.
Tobey Maguire (Nick Carraway). Sorriso un po' da tonto (che  A. NON ha, ci tengo a sottolineare, eh!) , ma quel tonto che ci piace. Il suo è un personaggio un po' controverso, nel senso che cambia rispetto all'inizio del film, ma non è un gran cambiamento dato che poi diventa un po' folle.
 
Comunque, la storia è questa: Gatsby incontra 5 anni prima rispetto all'epoca del film Daisy, ricca giovinetta di Long Island. Si innamorano, poi G. deve ripartire per la guerra. e D. si fidanza col riccone di turno, talmente idiota e pieno di sè che mi ha innervosito. Intanto che guardavo il film continuavo a dire "Ma perchè nessuno gli molla un pugno?". Gatsby torna dalla guerra convinto di ritrovare la sua innamorata lì ad aspettarlo invece lei si è sposata con lo scemo, che per inciso la cornifica anche coi muri. Per una serie di eventi, Nick prende casa di fianco a quella di Gatsby. Daisy è cugina di Nick e dopo varie vicissitudini, N. scopre che i due un tempo erano stati innamorati. Li fa incontrare e i due iniziano a fare i fidanzatini, con la pecca che però lei continua a avere un marito e una figlia. Gatsby vuole che lasci il marito ma lei rimane lì con quel visino imbronciato e espressivo come una patata a guardarlo. Ora, o è lei, o è proprio il personaggio in sè creato da Fitzgerald che è scemo. Probabilmente non ho la sensibilità adatta a capire il tormento interiore, anche se non vedo lei cosa possa perdere a mollare il marito fedifrago. La fine non la svelo, ma mi ha lasciata un po' così, quel un po' così che mi piace perchè spiazza.
 
Colonna sonora: cantanti attuali (Jay-Z, Lana Del Rey (chi?), Florence & the Machine, Will.I.Am, ecc...) con canzoni adattate a ritmi anni Venti. 10 e lode alla canzone della Florence.
 
Scenografia. Si vede che è un film di Luhrmann: luci accecanti, effetti speciali e fotografia e balli moderni.
 
Voto: 7 (perchè già oggi non mi ricordavo di averlo visto e ci ho dovuto pensare. E' già la terza volta che mi capita. E non è un bel segno)
 
Ripeto che non ho mai letto il libro e che quindi non ho termini di paragone (anche se al 90% il libro sarà migliore del film, come sempre. Per esempio, ho comprato "Educazione siberiana" di Linin e non è neanche parente con il film. Ma di sta mania di trarre liberamente ispirazione dai libri bisognerebbe farne un crimine).
Ma il libro lo comprerò.
(Sì, forse Di Caprio in questo film specificatamente non si merita l'Oscar, ma la sua interpretazione di Mr. Candy in "Django" sì. Ho parlato.)
 
Attendo pareri discordanti o simili al mio per questo film.

13 maggio 2013

NON CI SONO FOTO PERCHE' NON NE HO FATTE E PER QUESTO HO PRESO SU DA MIA MADRE

Mi ripaleso dopo un mese (o forse due) di latitanza in cui non è successo niente, ma sapete quando si dice NIENTE? Ecco, niente, zero, nulla, il vuoto. Lavoro, casa, casa, lavoro. NULLA. E non ho neanche 30 anni, a 60 mi sparo direttamente.
Comunque, dicevo, mi ripresento perchè sono andata a un matrimonio. E giustamente, non vuoi non parlare del matrimonio? CERTO che ne voglio parlare.
Quindi, eccoci qua.
 
La cosa ha iniziato qualche mese fa quando A. mi annuncia che un suo vecchissimo amico d'infanzia (e per vecchissimo amico intendo: asilo, elementari e medie insieme) si sposa e che mi ha inivitato. Io, l'amico in questione, non l'avevo mai visto, forse sentito nominare qualche volta, ma mai visto. E' stato gentile a invitarmi, quindi accetto.
Inizio quindi la mia solita fase precedente a una cosa che mi mette ansia: frantumo le balle a chiunque, ma in questo caso il prescelto è stato A. Perchè l'amico è suo, gli amici invitati saranno i suoi e poi ci saranno anche i suoi genitori, quindi devrò essere una personcina a modo, non la solita che arriva a casa sua accaldata per il viaggio Parma- Reggio Emilia, che insulta i reggiani per il loro modo di guidare e che ha fame o deve andare a fare la pipì. Neanche avessi fatto un'attraversata transoceanica. Quindi DEVO essere una persona seria, elegante e, diciamocelo, se non bella, almeno passabile.
Inizio il tour per i negozi, perchè io non avevo (ora ne ho 3) vestiti da cerimonia. O meglio avevo e ho tuttora quello che ho messo per la laurea, ma ha le braccia scoperte e io voglio che le mie braccia da contadina irlandese siano poco visibili. Quindi o mi mettevo un coprispalle col rischio di morire di caldo o cambiavo abito. Giustamente, la scelta è ricaduta sul comprare un nuovo abito.
Un giorno che ero a casa dal lavoro mi metto alla ricerca e vado in un negozio consigliato da una mia amica: "Ho bisogno di vestiti stile impero e con le maniche corte o tre quarti per  mimetizzare le trippe" "Vai da Barney che ha della bella roba di quel genere".
Vado da Barney. Spiego alla gentile (ma anoressica) commessa che ho le scarpe blu col tacco quindi il vestito deve stare con quel colore.
(POSTILLA SULLE SCARPE: scarpe comprate a novembre 2010, MAI messe. Solo osservarle mi mettevano a disagio per il tacco. Quindi, quale occasione migliore per spianarle se non un matrimonio per cui si dovranno fare le ore piccole?!?!? Un genio, la sottoscritta, vero?)
Niente, la commessa mi fa vedere dei vestiti a dir poco raccapriccianti, fino a che me ne mostra uno tutto colorato. Non è male. E' il meno peggio di quello che mi ero provata fino a quel momento.  Poi mi continuava a dire "Tu che sei formosa...tu che hai il seno prosperoso"; manco fossi una obesa americana che tenta di infilarsi in una calzamaglia. Vabbè, lo compro conscia che mi dovrò sbronzare per convincermi a metterlo.
Il giorno dopo passeggiando ne vedo un altro, tutto blu a pois. Provo, mi sta bene, compro.
Dopo una settimana ne vedo uno color cipria, manica a tre quarti, gonna ampia. Lo compro.
Poi tre giorni del matrimonio mi accorgo che nessuno dei 3 mi piace davvero, quindi ho optato per una mise più sobria, ma che comunque mi ha soddisfatto: pantaloni a sigaretta blu scuri, maglia di pizzo tenuta in vita da una fusciacca, borsa a mano in vernice color cipria.
Venerdì (il giorno del fattaccio) inizio a vestirmi: CHE DISAGIO, OH!
A. era proprio bello, in completo e cravatta. Probabilmente il fatto di vederci conciati da persone di 30 anni (o quasi) invece che da sedicenni slirati come siamo di solito, ci ha stupiti.
Per arrivare alla Chiesa ho fatto guidare lui, non per altro, ma io prima di scendere dovevo infilarmi le trappole coi tacchi, quindi avevo bisogno di quel quarto d'ora per abituare le gambe. Abbiamo parcheggiato e io mi sono appesa a A. come le anziane si appoggiano al bastone. Mi è venuto in mente un gruppo di Fb (Ragazze che camminano come tirannosauri) che mi rispecchiava alla perfezione.
Alla Chiesa abbiamo trovato degli amici di A., i parenti e amici degli sposi. Io come al solito mi sono messa in un angolo a fare da tappezzeria. L'imbarazzo che mi mettono ste situazioni lo so solo io. Parenti che chiedono, si presentano, parlano, chiedono ancora. E io rimango lì a rispondere a monosillabi neanche fossi una ritardata. Un imbarazzo atroce. Poi vabbè, anche la situazione non aiutava, eh. Il marimonio è l'evento peggiore per presentarsi, perchè tutti, dalla madre dello sposo all'amico butta la battutina "E voi?" Ecco, evitiamo ste situazioni, vah.
Poi dopo mille risposte vaghe alla domanda "E voi?" finalmente ci avvisano di dover entrare che sta arrivando la sposa.
Ecco, io mi sono preparata al momento, ho guardato un sacco di "Wedding planner" o di "Say yes ti the dress" su Real Time fino a non piangere più per l'ingresso della sposa, per la lettura delle promesse o per il bacio. All'ultima replica ce l'avevo fatta a non commuovermi, ero anche felice. Ma venerdì no. Mi sono commossa e nascosta da A. ho tirato fuori un fazzolettino facendo finta di avere il raffreddore. BRAVA!
La sposa, comunque, è entrata e era proprio bella. Ma credo che tutte siano belle, forse. Boh, comunque erano belli sposo e sposa.
La funzione, nonostante fosse in Chiesa, mi è piaciuta, anche perchè è stata per il 90% di canti e quindi anche se è durata tipo 8 ore, mi è passata. Poi, cosa non da poco, anche il parroco che li ha sposati, ha detto delle belle parole, sensate, adatte ai nostri tempi. Non fosse per quella marea di bambini urlanti, sarebbe stata molto bella. I bambini sbraitanti non hanno colpa, specialmente se hanno neanche un anno e camminano a stento, ma i genitori sì. E se il bambino urla lo si porta fuori 5 minuti e poi si rientra, ma che io debba farmi venire il mal di testa perchè sti nanetti urlavano e i genitori non facevano nulla, no!
Vabbè, poi i parenti e gli amici hanno potuto dire qualche parola di augurio agli sposi e questo credo sia stato il momento più bello.
 
Finalmente la cerimonia è finita e si è aspettato per salutare gli sposini. Poi ci siamo avviati verso il ricevimento. Ovviamente un tempo di merda incredibile. Siamo arrivati a questo parco dalle parti di Quattro Castella. Bellissimo, peccato che il mio bolide a fare la salita dal 90% di pendenza abbia faticato un po', ma tutto sommato ce l'ha fatta. All'arrivo vedo che per giungere al ristorante c'è un'altra salita da fare. Decido quindi di mandare a cagare le mie scarpe per delle ben più modeste ballerine (ho visto gente col vestito da sera e le ballerine da borsa, quindi io, al confronto, ero una lady). Il posto, tale Parco di Montebello, è spettacolare, ha una vista incredibile su tutta la valle del Crostolo e, se ci fosse stato bello, sarebbe stato molto meglio. Invece pioggia a secchiate e quindi tutti chiusi dentro.
E' d'obbligo parlare della cena e dell'aperitivo. L'aperitivo è stato bellissimo e, diciamolo, molto fine, troppo per una grezza come me. Un sacco di tavoli con sopra i bicchierini monodose di antipasti con cruditè all'olio, fragole, grana e aceto balsamico (ultima cena con queste, grazie), verdurine fritte, bocconcini di lonza al brandy (ultima cena, grazie!), gnocco fritto (sì, lo so, noi parmigiani diciamo "torta fritta", ma io ho osato dire "Buona sta torta fritta" e il cameriere mi ha guardato serio dicendomi "Si chiama gnocco". E allora ammazzami!), frullati di verdure, acciughe fritte, chili di salume e litri di vino, che io ovviamente non ho bevuto, probabilmente solo io e i cinnetti di un anno abbiamo bevuto quel succo rosa che davano.
 
Poi per la cena siamo andati al piano superiore. Ogni tavolo aveva il nome di un modello ti tavola da surf (lo sposo è fissato). Il menù era abbastanza variegato, il secondo buonissimo, anatra all'aceto balsamico, e circa un miliardo di dolci, tra semifreddi, fonduta di frutta e gelato. Per non parlare della torta, enorme, e che mi sarei spazzolata tutta (millefoglie alla frutta).
Abbiamo sloggiato per le due, non prima ovviamente del lancio del bouquet, a cui mi hanno obbligata a partecipare. Penso che un palo sarebbe stato più a suo agio di me. Tutte le amiche della sposa erano davanti a me darsi delle spallate e a sbracciarsi, io dietro, con la borsa in mano a cercare di evitare il bouquet. Se era nel destino che mi sarebbe arrivare, mi sarebbe arrivato sul naso (troppi condizionali, spero di averci azzeccato), non perchè l'avrei preso io. Giustamente il bouquet è stato strattonato da due tipe e alla fine quella che non l'ha perso è andata avanti 3 ore a lagnarsi del fatto che quella davanti "alzando le braccia" gliel'aveva rubato. Sì, perchè ti sposi perchè prendi il bouquet, ah ma è sicuro e certo, eh. Credici.
Poi, non contenti, c'è stato anche il lancio della giarrettiera da parte dello sposo. Non conoscevo.
 
CONCLUSIONI:
  • Gli sposi erano contenti. La famiglia era contenta. la mamma dello sposo ancora su di giri all'una di notte, probabilmente nel momento in cui si fosse fermata, avrebbe dormito per una settimana di fila.
  • Il fotografo. Pesante. Un miliardo di foto TUTTE e dico TUTTE in posa, anche coi vasi da fiori (che belle le decorazioni che hanno fatto fare), una noia incredibile. Se mai mi sposerò, se il fotografo continuerà a rompere con ste pose, gli strapperò la sua bella Nikon e gliela butterò in faccia.
  • I genitori dei pargoli: voto 1. Ok, tu hai 35 anni e se ti rompi sbadigli, il nanetto no, quindi sei pregato di andartene fuori e di non rompere i coglioni almeno agli sposi.
  • La luna di miele. Gli sposi, essendo furbi, hanno fatto la lista nozza in agenzia viaggio, risultato: 20 giorni in California. E saluti al frigorifero.
  • Io e le mie scarpe col tacco. La mattina dopo un male fino alle anche. Le scarpe sono state indossate 2 ore per lo più seduta. Ho rischiato di scivolare in ballerine, immaginiamo se avessi avuto quelle cose coi tacchi. Se, ripeto SE, mi sposerò, mi sposerò con le All Star candide. E che qualcuno dica qualcosa che in automatico non sarà invitato.
  • Gli amici. Hanno preparato scherzi e scenette (alcune di dubbio gusto, ovviamente), ma la doppia intervista mi è piaciuta molto. (SE MI SPOSO LA VOGLIO, SAPPIATELO! E se ve lo scordate, ve lo ricorderò io velatamente ogni 10 secondi, don't worry!)
  • Mia madre il giorno dopo che mi chiede anche il colore delle tovaglie (bianche, nel caso vi premesse saperlo). Poi mi chiede se ho fatto qualche foto agli sposi o al posto o anche solo alla torta. "No" "Ecco, ma perchè se così orso, ma neanche una foto?? Che schifo!" Vabeh scusa.
Non è male partecipare ai matrimoni, ma la stanchezza dopo. Prima di fuggire mi sono seduta su una sedia a buttare giù del sorbetto al caffè. Sembravo una nonna esausta. In effetti ero in piedi da 20 ore. Ma vabbè, gli sposi erano felici, e tanto basta.