28 marzo 2014

Sono grande

Il problema non è crescere. Non è andare avanti con l'età, le responsabilità si hanno anche a 15 anni, a (quasi) 29 ne hai un po' di più ma ti pesano uguale, perchè come dice mio babbo "ogni età ha il suo peso".
Il problema è quando crescono quelli che tu reputi piccoli. Che li vedi che crescono, si alzano, si formano, ma tu li vedi sempre piccoli, perchè li hai sempre pensati piccoli e nel tuo cuore rimarranno piccoli per sempre. Il problema, un altro, è quando questi piccoli si scontrano con delle tappe quasi obbligate, tappe che significano "Stai crescendo", quindi di riflesso ti senti vecchio e con un fardello da sopportare più grande del giorno prima. Non perchè è cambiato qualcosa dal giorno prima. No, la tua situazione è sempre quella (una merda, per inciso), ma questa persona, "piccola" oggi fa qualcosa che ti fa capire che così tanto piccola non la è più. E tu, con lei, ti devi dire che "I tempi sono maturi".
Ecco, io ho questa sensazione da lunedì mattina. Precisamente da quando mia sorella si è laureata. Quando mia sorella ha fatto i 18 anni la cosa non mi ha turbato, forse perchè la vita non le è cambiata per nulla, andava ancora a scuola, usciva con le amiche, calma piatta. Nemmeno quando si è iscritta all'università mi sono fatta troppe seghe mentali, forse perchè all'epoca anch'io ero universitaria e quindi questo grosso traguardo non l'ho visto.
Lunedì invece mi sono sentita grande. GRANDE. Perchè lei E' grande, ha una laurea e adesso non ci sono cazzi che tengano. Perchè se lei è grande anche IO sono grande.
E io da lunedì mi sento peggio di come mi sentivo fino a domenica.
La guardavo tutta elegante nel suo completo, coi tacchi, ricordandomi che anch'io circa 7 anni fa mi sono laureata alla triennale, che odiavo tutti i miei professori e non avevo voluto nessuno alla proclamazione proprio perchè odiavo tutto il baraccone dell'Università di Bologna e non volevo avere persone intorno nel momento in cui mi stavano per mandare affanculo. Lei era circondata di gente, amici, colleghi, mio babbo, mia mamma, mia nonna. Io in disparte che la guardavo con le lacrime agli occhi, neanche fosse merito mio quello che stava facendo. La guardavo e pensavo anche a me, a mia mamma che deve dirlo a tutti che sono a casa a fare niente da giugno, chè non tace neanche morta e neanche se gliela cuci la bocca, ma ero in un angolo. 
E' stata una mattina dura, provante, per me. Ero combattuta tra la gioia incredibile per mia sorella e una pena e un compatimento per me che ne avrei fatto volentieri a meno.
Mi sono e mi sento in colpa per sti pensieri, anche perchè non gira tutto intorno a me, perchè lunedì tutto doveva, giustamente, girare intorno a lei.
Comunque, si è laureata, è contenta, mercoledì ha fatto la festa dove mi ha fatto bere i chupiti più buoni del mondo e faceva la brava padrona della festa palando e scherzando con tutti. Quindi non so cosa dire, se non che sono felicissima per lei.
(E sono grande e mi fa schifo, ma è così, quindi a posto così).

1 febbraio 2014

NUOVE MANIE

Da quando sono a casa dal lavoro, ho capito per hè le casalinghe frustrate dopo un po' guardano programmi tv beceri, diventano sceme e iniziano a dare ragione a Berlusconi.
Io per il momento sono ferma alle prime due opzioni di casalingaggine triste, per la terza direi che non c'è pericolo: lo odiavo prima che lavoravo, lo odio adesso e lo odierò sicuramente anche in futuro. Neanche tra un milione di anni potrò date ragione al Nano, neanche se diventassi come Gisele (momento casalinga scema ON).

Comunque, dicevo, per i programmi stupidi e in cui il cervello si spegne, ci siamo: il pomeriggio è il momento peggiore. E al pomeriggio cosa c'è? Esatto. Uomini e donne. 
Ora, io gradirei spezzare una lancia a mio favore. Non lo guardo pensando che sia un bel programma, eh!, e nemmeno pensando che le cose che dicano sia vere o normali. NO. GIURO. Io lo guardo perché rido ininterrottamente per un'ora e mezza. Rido perché la bassezza umana raggiunge livelli che non si pensavano potessero essere raggiunti. Rido perché al mattino (al 99%) mi sveglio con la voglia di vivere di uno a cui hanno ucciso il gatto e vedere questi 20 tizi in TVA scannarsi per uno che dopodomani forse muore, beh, sappiate che è una botta di autostima incredibile. Senza contare i commenti su Twitter. Vorrei sottolineare anche che noi (io e quelli del Twitter) lo guardiamo e commentiamo con ironia. IRONIA! Il più delle volte sono commenti del tipo "io a sto qua più che un bacio darei delle bastonate, ma vabeh, ognuno fa quel che vuole". IRONIA, GENTE! Io rientro tra questi che commentano e commentano il più delle volte insultando. Coi commenti su Twitter io mi faccio delle risate incredibili.
La stupidera però si placa dopo un po' e no, la D'Urso proprio non ce la faccio a vederla. Non la reggo. Davvero. Lei e quelle cazzo di faccette, il pubblico che applaude ogni tre minuti, i discorsi filo-berlusconiani, gli ospiti con l'elettroencefalogramma piatto, gli ex gieffini con QI di una bottiglia che parlano di temi seri come l'adozione portandoli a livelli di osteria. NO. Quello proprio non ce la faccio.
E qui subentra l'altro livello di stupidera.
Dalle 4 a ora di cena di tempo ne passa, poi vivendo in una casa nuova, viene voglia di arredarla. Con che soldi, datosi che qua di lavoro neanche l'ombra? 
Sono quindi entrata nel tunnel del fatto in casa, o come si dice adesso del "crafty".
Ormai i blog delle dementi che si spacciano per stilose o i forum non mi interessano più: ora solo siti di DIY. Al momento sto facendo delle bottiglie in vetro decorate. 
Parto dalle basi, perché ho visto di quelle robe che sono bellissime, ma se mi ci metto adesso butto via e mi incazzo come una lince dopo tre minuti netti, quindi partiamo dalle aste, come alle elementari e iniziamo con le bottiglie decorate.
Molto semplicemente si prende una bottiglia di vetro pulita, si pittura con la vernice e una volta asciutta ci si attaccano dei bottoni. Detto così sembra una cagata (nel senso di "oh, mio dio che orrore!") invece pare che il risultato sia bello.
Al momento sono ferma al lavaggio delle bottiglie. Lo sapevate che per fare asciugare bene, senza neanche una goccia di umidità una bottiglia, ci vogliono almeno 3 giorni?!
Poi, non è che posso far bere ad A.solo birra, eh! (Noi per l'acqua solo bottiglie di plastica e le uniche di vetro che abbiamo sono quelle di birra. Per giunta piccole, quindi quando A.ne beve una io la tengo).



Mi pare chiaro che dopo questo post tutti voi capiate la mia situazione attuale di malata mentale.
AIUTATEME!

Ps: voglio anche riprendere a fare la maglia. Si riprendere, perché alle superiori facevo le sciarpe. MAi 'na gioia, oh. E HO DETTO TUTTO.

8 gennaio 2014

Serenità, che brutta parola

Le feste sono passate.
Anche se sono disoccupata da 7 mesi (aiuto...), io ho preso questo periodo di feste comandate come un periodo di pausa da tutto. E per tutto intedno tutto: dieta nazista, pare da disoccupazione, nervosismo, rabbia e incazzature varie.

Ho passato delle feste normali, forse per il primo anno da quando sono nata, in cui tutti hanno fatto quello che volevano senza pensare troppo agli altri. Ognuno ha deciso di fare come cacchio pareva a lui e almeno per un anno abbiamo passato delle feste decenti. Oddio, a me il Natale fa comunque schifo e preferirei passsarlo nell'Artico con gli orsi bianchi o al Polo Sud coi pinguini, ma insomma, quest'anno ci si può lamentare, ma non tanto come gli anni passati.

Per il post precedente della wish-list, ho ricevuto da A. il robot della Kenwood e abbpena ho visto la mega scatola sotto l'alberoho iniziato a sprizzare adrenalina da ogni poro. E' bellissimo, tutto cromato e ora svetta sul piano della cucina. Lo userei anche per fare il brodo. E ora voglio solo cucinare e usare tutti gli accessori, che per inciso occupano un pensile della cucina.
Che bello. E' da Natale che spignatto come un'invasata e ho addirittura tritato la carne per usare l'accessorio*.
L'unica pecca è che nessun accessorio può essere messo in lavastoviglie quindi spignatto come un'invasata e poi mi tocca pure lavare le robe (che non sono poche, ergo poi la cucina è impraticabile).


Detto ciò, due parole sull'anno nuovo.
Ho letto banalità, stronzate, amenità e boiate che così brutte non ne potevano scrivere.
Io non mi auguro niente, mi auguro quello che riuscirò a fare e mi auguro di stare bene in tutti gli aspetti della mia vita, se non allo stesso livello, almeno alla metà in cui sto bene in un certo angolo. non è italiano, lo so. Comunque c'è un angolo della mia esistenza dove io sono felice davvero, come mi è capitato poche volte di essere. Ecco spero che questa serenità (che brutta parola) si estenda anche a altre parti della mia vita, almeno la metà.
In pratica, voglio essere tranquilla, senza seghe mentali, problemi del cazzo, persone inutili e ansia chè per il 2013 abbiamo dato, quindi anche basta.

Voglio leggere di più, visto che nonostante la disoccupazione ho praticamente smesso di leggere, brutta roba l'apatia. Non so se vorrò essere più gentile.
No, quello no, perchè la gentilezza si guadagna e io di dare anche solo un secondo non solo del mio tempo, ma della mia gentilezza a degli stronzi mi sono pure stufata.

Quindi cia'.

(* postilla: per tritare la carne, consiglio carne magrissima, senza nervetti o grasso perchè essendo lame non professionali,per quanto buone, non riescono a tagliare le parti che non siano carni)