24 agosto 2015

Sardegna: gente inutile pt.1


Siamo tornati da 10 giorni di Sardegna a casa del nonno di A.

Quest’anno siamo andati via nelle due settimane centrali, per essere di ritorno il 22, chè si sposava una mia carissima amica.
NO MA DAVVERO, MAI PIU’.
Mezza Italia era lì. L’altra immagino fosse in Grecia.
Comunque, come ho annunciato su Twitter, quest’anno i disagiati, gli zulù e i genitori imbecilli erano tutti là, in Gallura a rompere i coglioni a me e al (molto più pacifico di me) A..

Ho diviso in macro categorie.

-          GENITORI
Io non sono madre. Ma sono stata figlia. E so cosa vuol dire avere dei genitori pallosi, fiscali sulle minime cose, che sgridavano appena io e mia sorella uscivamo dal perimetro dell’ombrellone, che con un’occhiata fulminavano me e mia sorella se per caso azzardavamo anche solo pensare di rompere le balle o fare capricci. Ecco. Per anni io e mia sorella abbiamo bestemmiato contro questo metodo educativo che impediva ogni slancio infantile. Poi sono venuta in Sardegna a Ferragosto. Ecco, io diventerò un genitore come i miei. Io dei genitori così permissivi, idioti e anche un po’ ignoranti, penso di non averne mai visti. A parte proprio il modo di rivolgersi ai figli, che boh, italiano non pervenuto, solo dialetto, quindi immagino il livello del linguaggio del figlio, ignoranti come capre, assolutamente inutili dal punto di vista educativo e assolutamente maleducati coi vicini d’ombrellone. Quello che mi consola  che i figli, appunto, sono proprio degni figli loro, quindi urlanti, semianalfabeti e maleducati, non solo con la gente in generale ma anche coi genitori che, essendo capre e inutili, accusano il colpo degli insulti, salvo cercare sguardi complici coi vicini  d’ombrellone della serie “Eeeeeh, questo bambino mi fa penare”, oppure urlare al figlio “SMETTILA DI URLARE CHE INFASTIDISCI LA SIGNORA”. Che ve lo dico a fare? La signora, nel 99% dei casi, ero io, quindi: 1) signora lo dici a tua sorella, 2) se devi sgridare quell’orrore di tuo figlio, lo fai senza incolpare nessuno, sgridi e basta. Questi “genitori” sono, come ho detto, spesso analfabeti, nel vero senso della parola, ignoranti in ogni senso, senza alcun interesse se non il calcio o Salvini. Sì, esattamente, Salvini. La maggior parte dei discorsi era di infimo livello, senza alcun spirito critico, senza un minimo di cervello nelle affermazioni, ovviamente detti in dialetto.

-          BAMBINI
Come già detto, i bambini di oggi saranno gli adulti di domani, quindi prepariamoci e aspettiamoci adulti spocchiosi, urlanti, pretenziosi, arroganti, maleducati e ignoranti come bestie. Esempio: bambino esce dall’acqua urlando “MAMMA VOGLIO IL TELO”, la madre invece di mandarlo a zappare e dirgli di muovere le gambe e andarselo a prendere, lo soccorre con l’asciugamano. Il bambino (massimo 6 anni) continua con le urla “MAMMA MA DORMI? E’ TUTTO SPORCO DI SABBIA, IO NON MI ASCIUGO COSì, NE VOGLIO UN ALTRO”. Lei invece di schiaffeggiarlo, si scusa tutta contrita e corre a prendergli un altro telo. Non pago il bambino di merda continua urlando a infamare la madre che ha osato porgergli un telo leggermente sporco di sabbia con termini che io adesso che ho 30 anni non mi sognerei mai di rivolgere a mia mamma. Lei osa dire, sottovoce, perché sia mai che il nano senta “Madonna, ma siete tutti fusi” e lui “TI HO SENTITA, FUSA SARAI TU”. A.mi ha dovuto placcare (proprio fermare fisicamente) perché stavo per correre IO a menarlo.

Queste per ora sono le prime due categorie di gente di merda.

Ma ce ne sono altre.

Oh, se ce ne sono.

Volete una foto della spiaggia? Tiè

12 maggio 2015

Instamonth: Aprile

Puntuale come Trenitalia un venerdì di sciopero, ecco la rubrica mensile sul mio Instagram di Aprile.
A 15 giorni dalla fine del mese.
Ok.
Iniziamo? Iniziamo.

#flowers
(Glicine, rododendro, rose e prato)

Questo mese è stato ricco di fiori, io odio il caldo, ma i fiori, le piantine, le piante grasse mi mandano in visibilio e vorrei poter spendere stipendi su stipendi su stipendi in fiori recisi, piante e semi da piantare.
Le foto del glicine, da quel che ho visto, sono state un trendtopic per tutto aprile, ogni pezzente di Instagram (e io mi ci metto in mezzo) ha fotografato fiori di glicine, lanciando urletti bimbominkiosi "Uuuuuuh, "glicine" si dice "wisteria", come la via delle casalinghe disperate, fikoh!1!1!1!!1" vabeh, un velo pietoso.
La pianta di rododendro è una delle mie preferite, nonostante sia velenosa, ma guardate che bei fiori.
Il vasetto di rose...beh ci giro su poco: 2,50 euro all'Esselunga. E continua a fare fiori anche se mi dimentico di innaffiarla, quindi, a prova di pollice nero/morto/sfortunato. Brava Esselunga.
Prato fiorito. Potrei parlare di filosofia, letture poetiche sdraiata sul manto erboso morbido di margherite, elucubrazioni con margherite nei capelli. Invece no. È il parcheggio dove mollo il bolide ogni mattina.

#ootd
(Acquisti primaverili; chiodo Camaieu e camicia Promod; Parka Zuiki e scarpe Converse; jeans e ballerine H&M)

Acquisti primaverili colorati. Molto colorati. Pure troppo.
Un appunto sulle scarpe H&M: se ci tenete alle vostre estremità, prendete almeno un numero in più del vostro. Io ho preso un 38 a scatola chiusa e alla sera ho guidato scalza. Olè.
Chiodo Camaieu: prendete una taglia in meno della vostra. Io ho preso un 42 e potevo prendere un 40 tranquillo, a meno che non lo usiate anche d'inverno con maglioni pesanti. Io lo uso aperto con camicie o magliette, quindi è sufficiente una taglia in meno.

#food
(Torta di fragole; pasta al pomodoro; vetrina porno di Provinciali)

La torta è stata fatta in casa per una grigliata a casa di amici il 25 aprile, e fino all'ultimo sono stata indecisa se portarla o meno perché era venuta benissimo. Postilla: il guscio di pasta frolla viene un po' duretto, ma non è un errore! NEIN! È giusto che sia duretta perché deve sostenere la crema e la decorazione di fragole.
Fantasia delle 19.30: pasta al pomodoro. 150 grammi in due. Io ne avrei mangiata così da sola.
Vetrina afrodisiaca nella best pasticceria di Parma, "Provinciali". Il pasticcere deve fare pensieri impuri durante la produzione dei cannoncini perché spesso sono lunghi 15 cm con l'ultima parte storta (ehm....). Ma nonostante il primo pensiero che suscitano sia porno, fottesega, sono buonissimi e ne mangerei milioni.

#facciocose
(Concerto degli Statuto; ristorante giappo a Reggio; seIone vinili del Libraccio; Cittadella)

Della serie faccio/amo cose: concerto per il 25 aprile in piazza. Parma ormai non ha più un biadino, quindi va su dei cantanti in disuso,o ma quest'anno nonostante la cassa piangente hanno chiamato un gruppo decente e che nessuno conosce, perché a Parma o ti piace la merda commerciale o cè cè sono alternativo, ascolto i Bastille. Minchia, allora sei veramente alternativo, oh. Quindi 10 al Comune e alle casse piangenti. Poi vabbeh i Boys del Parma sono come un virus impossibile da debellare quindi sono sempre nelle palle, ma vabbeh.
Io che mi strafogo di udon usando anche le bacchette. AABBBELLI, MA CHE VOLETE!?!
Sezione vinili del Libraccio in onore del Record Day, quindi ho ascoltato "Nessuno" degli Articolo 31 (prima cassettina comprata a 13 anni) tutto il giorno. 
Prima domenica di caldo: gelatino e libro al parco. Perché noi ci si accontenta di poco. E felicità perché ho i calzetti a pallini.

E per finire: #Sestri
Sestri è la mia casa adottiva, io arrivo e sto bene. Ogni essere umano dovrebbe vivere al mare, o col mare vicino, tipo che ci arrivi in bici. La gente romperebbe meno i coglioni al prossimo se avesse il mare, la focaccia e un libro. Quindi boh, lì sono contenta e serena. 

Mese finito.
Poca voglia e poca ispirazione ad aprile. Il nulla.
Adori.

C.

4 maggio 2015

DIY: maglione con colletto alla Zooey

Allora.

Datosi che amo/venero/eccetera Zooey Descahnel, ho pensato “Dato che non le posso assomigliare fisicamente, facciamo finta di avere il suo stesso stile”.

Avete un maglione basicherrimo, che magari vi ha annoiato proprio perché basico?

Aggiungeteci un colletto!

Lo dico con foga perché i colletti sono una delle meraviglie del mondo, quindi stanno bene su tutto (più o meno).

Un colletto che OVVIAMENTE stia bene col maglione, ma anche no, ho visto maglioni viola con colletti rossi/arancioni che detto così “Che schifo, cavatemi gli occhi”, poi una volta visti ho sentito una fitta al cuore, come quando vedi la tua anima gemella.

Quindi eccoci qui con un bel Do It Yourself, come ogni –qualcosa- blogger che si rispetti. 

Io ho optato per un maglione grigio chiaro, basico di Zara acquistato ad uopo (ho 2 maglioni basici in croce e volevo tenerli “vergini”). Eccolo. Ha anche dei deliziosi (oooops…) bottoncini dorati sulle maniche.



Come colletto, avevo questo robo comprato eoni fa da H&M in un periodo di svarionamento fashion e non avevo mai trovato modo di usarlo (ma chissà come mai, è così sobrio tutto paillettato!). Caso ha voluto che fosse dorato, come i bottoncini del maglione, ma gaudio e tripudio! 



Pensate non dovrete nemmeno prendere in mano ago e filo, tutto ciò non è meraviglioso?


Allora, ecco l’occorrente

Maglione basico (ma anche truzzo/natalizio, se ci mettete un colletto di pizzo, sarà bellifffimo)
Colletto (la foggia sceglietela voi)

 

Procedimento:

Prendere in mano il maglione.

Prendere in mano il colletto.

Consegnare tutto alla mamma/nonna/essere umano che sappia cucire.

Spiegare che deve appoggiare il colletto sul bordo del collo del maglione e cucire.

 

Avete visto?

Finito!

E non avete nemmeno cucito.

Questo è il risultato: non è semplicemente adorabile?




Io lo amo.

(Probabilmente non lo laverò mai e poi mai perché le paillettes sono delicate come un neonato prematuro, ma quant’è bbbello?)

I colletti ci rendono persone migliori.


C.

26 aprile 2015

"500 Days of Summer": perché amarlo

Allora.

"500 days of Summer". In italiano è stato tradotto in "500 giorni insieme", segando completamente il senso della storia. Bravi, come sempre, voi traduttori italiani siete Vanti. VI AMMAZZO LA FAMIGLIA.
CON CALMA.
Allora, il film gioca sul nome della protagonista , che si chiama appunto Summer. In italiano per mantenere questo gioco di parole l'hanno chiamata Sole. Ok.
Il di lui nome è Tom, e Tom è rimasto.
Comunque, "500 days of Summer", come recita il trailer, è la storia di un uomo e di una donna, ma non è una storia d'amore.
Ovviamente, i vari frame sono stati utilizzati per descrivere la famigerata friendzone, situazione orrenda che si viene a creare quando due amici si piacciono, vanno un po' oltre e uno dice all'altro "Bello eh fare all'ammmore con te, anzi, magari replichiamo, ma se vuoi le coccole e i "ti amo" no che c'ho judo, c'ho da dar da mangiare al cane, devo lavarmi i capelli" eccetera (per chi vuole friendzonare, scrivetemi che ho sentito scuse ai limiti del paranormale). 
{SPOILER}
Il film quindi parla di Tom che conosce Summer al lavoro. Lei è simpatica, apprezza la musica che ascolta lui. Lui ovviamente si innamora. Lei ovviamente no. Lei gli dice che "Ok, baciamoci anche sui letti all'Ikea, ma una storia seria no perché non sono pronta". Lui accetta. Lui ovviamente pensa che lei cambierà idea. Lei non la cambia, lo molla. Dopo del tempo si rivedono e lei è fidanzata e si sta per sposare. Evidentemente ora è pronta. Lui tenta il tutto per tutto. Lei gli da picche. Lui impazzisce. Alla fine conosce una che si chiama Autumn (gioco tra il nome Summer/Sole e Autumn/Luna). Probabilmente si calma con questa .
{FINE SPOILER}
Ma perché amare questo film? Ma ve lo dico io, il perché.
1- Per la protagonista: Summer è interpretata da Zoey Deschanel. Come si fa a non amarla? È bellissima. Piccola e con un fisico della madonna senza essere anoressica, capelli mossi castani con la frangetta, si veste come vorrei vestirmi io tutti i santi giorni, un po' ci riesco è un po' no, con ballerine, pantaloni/jeans a vita alta, magliette con il colletto, cardigan dai colori pastello o comunque sobri. Immagino che Zoey ami anche i gatti, ma questo Zoey proprio non posso farlo. Ho scoperto anche che, per viarie sue allergie, è vegetariana. Gattara e vegetariana: ce ne sarebbe per odiarti, Zoey, ma sei talmente bella e i tuoi colletti sono così carini che proprio non riesco a provare odio nei tuoi riguardi.
2- Per il protagonista, Tom interpretato da Joseph Gordon Lewitt. Come si fa a non amarlo? È un tipo, si caruccio, ma senza dare troppo nell'occhio, anzi per la donna media è più sul brutto, si vesta come un nerd, con magliette e gilet (occhi a cuore), giacché in tweed e camicie con le maniche arrotolate, capelli spettinati, indossa la cravatta stretta (politici, prendete esempio: quei copri divano che vi mettete sono solo uno slogan di Tangentopoli), ascolta musica bellissima (vedi punto 3). Si illude. Pensa che con lui la Summer possa cambiare. Cari, Tom, sei proprio uno di noi.
3- La musica è la terza protagonista del film. Loro si conoscono proprio perché lui sta ascoltando "There is a light that never goes out" degli Smiths. E già da qui si dovrebbe capire come andrà a finire. E comunque io ho sempre sognato che mi accadesse una cosa così. Io che ascolto gli Oasis e mi si avvicina uno, dallo stile tipicamente britannico, magari con i Ray Ban, parka, Converse, con le basette che mi dice "Ma sono gli Oasis, grande, piacere mi chiamo Adam" (sì, si chiama Adam perché sua mamma è di Londra, e tutte le estati andremmo a Londra a fare picnic a Hyde Park e a visitare la Tate Modern). A.l'ho conosciuto quasi così. Dico quasi perché è successa una roba simile, ma io stavo bevendo non so che intruglio e lui ha esordito dicendo "Ma che robaccia stai bevendo?" ECCO.
4- La storia. Ok, lei è stata chiara, gli ha spiegato che non ce n'era, che non voleva una storia. Ma lui poverino la ama, la vuole e pensa di poterle fare cambiare idea. TOM, MA QUANTO TI CAPISCO!?!? Chi non ha mai sofferto? Io ho visto il film in un periodo non particolarmente felice a livello amoroso e ho dovuto smettere di guardarlo. Lui era zerbino, con questo visino triste, abbattuto. Urlavo al pc "Mandala a fanculo sta stronza vestita bene" poi pensandoci un attimo ero nella sua stessa situazione, quindi ho spento, ho pianto quei tre quarti d'ora e poi ho ripreso coi fazzoletti in una mano e un panino alla Nutella nell'altro.
4- New York. Non sembra New York. Sembra una cittadina bella, vintage, tranquilla è perfetta per una storia. Il loro chiarimento seduti su una panchina su una collina, le feste sulle terrazze, l'Ikea che No, è diversa da quella di Parma. Insomma, io mi sono innamorata della fotografia.
5- Scene effetto Pinterest. Avete presente le foto di Pinterest, belle bellissime finto casuali che però sprigionano stile da ogni poro? Ecco, qua ogni cosa è Pinterest. Le decorazioni della terrazza, i loro abiti, le luci, gli arredi tutto. Tutto è così meraviglioso. E inarrivabile. E ti fa sentire povera e priva di gusto.

Guardatelo. 
Io per stasera ho già il programma: prenotate le piadapizze crudo e stracchino e poi metterò su il dvd.
Zoey ti amo.

[Ah, per chi ama Zoey, esiste il SITO DELLA VITA, wwzdw.com, cioè "What Would Zoey Deschanel Wear", la bibbia, anzi LA BIBBIA sull'abbigliamento di Zoey. Io ci vado con cadenza oraria (Hahhahahahahahah, scherzo, ogni mezz'ora) e mi salvo i suoi meravigliosi vestiti e bestemmio la catena generica che mi ha fatto venir su così e non come lei)

Ciao, preparo già panini alla Nutella e fazzoletti.

C.

11 aprile 2015

Rubrica: (troviamoci un nome insieme perchè io zero)

Eccomi.
I miei propositi valgono come quelli di un politico e infatti la mia rubrica mensile su libri e film è andata a zappare subito.
(Anzi, vi dico subito che "Into the woods" è un gigantesco, enorme, mastodontico NO. Cantano. Molto. Jhonny Depp sembra un pedofilo. Film lungo. Lunghissimo. Io davo delle sberlette a mia sorella per farla stare sveglia. E per stare sveglia a mia volta. Voto: 2, ma solo perché non ho pagato il biglietto.)
(Vi agevolo anche il libro di marzo: "Colazione da Tiffany" di Capote. Per me è un NO enorme, anche perché se siamo piene di queste wannabe Holly Golightly è un po' colpa anche di Capote. Io l'avrei sfanculata alla prima volta che mi veniva a suonare alle 4 mattino, ma si sa che tira più QUELLA che un carro di buoi. Voto 6, ma solo perché ho potuto parlarne male al Mansfield Park Book Club-----> ISCRIVETEVI)

Dopo aver detto che non sono costante e mi stufo subito di tutto e tutti, giustamente oggi inauguro una nuova rubrica, che ho copiato da un blog muy carino, ma di cui non ricordo il nome. 
Ma occorre una premessa. Non sono una fotografa. Non ho una Reflex, non so nulla di esposizione, filtri, cazzi e mazzi sulla fotografia. NIENTE. Una capra della pellicola.
Quindi questa rubrica sarà di foto.
Non fa una piega. Ma c'è pieno di smorfiose/i che si spacciano per fotografe/i solo perché possiedono una Reflex, quindi io parto positiva ammettendo l'ignoranza che regna sovrana in me.
E comunque, hahahhahahahhahah! Ma che foto, oh, sono le boiate che posto su Instagram. Che è un bel social, ma anche no. Chi mi conosce sa, ma ormai FB è abbandonato a se stesso, Pinterest mi fa sentire (ancora più) povera, Twitter...., vabeh se non hai un ego spropositato non sei nessuno, (infatti ci sono spesso sopra) quindi vado su Instagram. E posto cazzate su cazzate.
Quindi, la rubrica (che devo ancora battezzare perché io non sono mai stata capace di dare titoli a qualcosa) riguarda il Best del mese (marzo, in questo caso) del mio Instagram, quindi il meno peggio di ciò che ho postato.
Incominciamo, chè prima inizio e prima finisce st'agonia.

Dividerò le foto per hashtag così mi viene più facile.

#fiori
(Bia Garden Store, tulipani; composizione di Pasqua con narcisi)

È arrivata la primavera. Yeeeeee. No, che yeeeee. Io la mal sopporto perché anticipa l'estate (morte e disagio), ma le piante e i fiori mi piacciono, sono colorati e vorrei avere la casa che straborda di fiori recisi e piantine. Quindi eccomi, le due foto qui sopra sono state fatte di nascosto al Bia Garden Store, un grande vivaio poco distante da casa nostra. A me i tulipani, i gigli, le peonie e i narcisi fanno impazzire. Le composizioni poi sono meravigliose. Io provo invidia per queste persone che hanno un meraviglioso senso estetico e una manualità che io non avrò nemmeno nei miei sogni più selvaggi. (Lacrima che scende, sconforto a mille, eccetera)

#facciocose
(In senso orario: Panino d'Artista, via Farini (Pr); tavola apparecchiata; Singing Drink del Gazebo di Nottingham; le due Torri a Bologna)
 
Il #facciocose riguarda il tempo libero. E infatti nel tempo libero io al 99% mangio, o faccio cose (appunto) relative al cibo. Sabato mattina io e A.facciamo sempre una passeggiata come gli anziani, e siamo capitati davanti a questa vetrina che riassume le 3 cose che amo di più: il cibo, la musica e la scrittura. 
La tavola, apparecchiata coi piatti Arv di Ikea che mannaggialaputtanaeva non entrano in lavastoviglie, era per un pranzo coi parenti. Alla fine è stato anche carino, ci hanno fatto i complimenti alla casetta e io ero felice come una casalinga senza prospettive. 
Il cocktail invece è di un locale belliiiiiiiino sul Lungo Parma, un buco locale da 15 posti in cui i cocktail costano come un neonato, ma taaaaanto buoni e serviti in bicchieri/contenitori particolari. Io sto provando tutti quelli al cacao, e ciao, ma chi ha bisogno di altro? Questo era, però, con vodka alla pesca, vodka al lime, acqua tonica e frizzi pazzi che creano un suono particolare (non il comune zzzzzzzzzz dei frizzi) se bevuti con il cocktail. 
Le due Torri. Solo cuoroni per Bologna e per la Vera, amica che conosco da 10 anni (AIUTO) e che è sempre brava a sopportarmi nonostante la lontananza.

#tramonti
(Fornovo Taro, verso il fiume; parcheggio Centro Torri)
 
Io ho un problema. Abito in un posto circondato da alberi altissimi e da condomini di 5 piani quindi niente cielo da Instagram. E io piango perché il tramonto è la parte della giornata che preferisco. Quindi appena sono in giro e posso, fotografo. Quindi ecco i due che in ben 31 giorni sono riuscita a fotografare.

#ootd
(Quattro aucfic che ho indossato questo mese, roba introvabile e di nicchia. Praticamente tutto H&M o Zara)

Io mi vesto male e volevo provarvelo.
Ringrazio A. che, appena mi ha vista con la felpa grigia, mi ha chiesto se uscivo in pigiama. Grazie. 


Eccoci.
Finito. 
Dai, è stato breve e indolore.

Per il futuro avevo intenzione e di fare rubriche idiote e assolutamente inutili, tipo video di YouTube ma visto che non sono fotogenica e ho le occhiaie e poi dovrei spolverare tutti i giorni, non farò video, ma post. Video tipo "What's in my bag" o "I preferiti del mese" o i video "haul". 
Ringrazio la mia amica Erika che ovviamente mi ha dato il suo benestare. Le ho promesso, ma questo lo prometto anche a voi, che non userò le parole "delizioso" e "cosine" e in generale bandirò i vezzeggiativi. Mi sembra un buon compromesso.

Addio, al prossimo post.
(Se avete idee sul nome da dare a questa rubrica, è il momento di dirmeli. Vi ringrazierò. Ah, nomi scrivibili, non porcate, eh. Grazie)


C.

15 marzo 2015

Cineforum: Mortdecai

ECiao.
Ovviamente il proposito di fare una rubrica a scadenza mensile sul cinema (ma anche quella sui libri) è andata a farsi simpaticamente fottere.
Comunque la settimana scorsa siamo andati a vedere "Mordtecai". A dire il vero volevamo andare a vedere "Kingsman" con Colin Firth ma non c'era più posto. Mi suggeriscono quindi di prendere i biglietti per "The Search". Compro i biglietti pensando fosse un horror. Poi leggo la trama: film sulla guerra in Cecenia da 2ore è un quarto. ORA. Doveva essere interessantissimo, toccante e tutto, ma andare al cinema alle 11 e vedere un film del genere...ecco no. Quindi abbiamo cambiato con "Mortdecai" [di David Koepp, 107 minuti]


Allora.
I presupposti per farmi piacere il film c'erano tutti: ambientato in Inghilterra, Ewan McGregor, stile old England.
Devo dire la verità. Faccio fatica a ricordare la trama. Praticamente c'è questo signore, Mortdecai, che si comporta come se fosse nell'800 è come se navigasse nell'oro. È sposato e ha la fissa per sti cazzo di baffi da hipster che non stanno bene neanche a Chef Rubio. Ha una marea di debiti e da quel che mi ricordo, inventa un piano per fregare la casa d'aste che gli ha requisito tutti i quadri di casa.
Io non capisco svariate cose, a prescindere da questo film: 
- su quale pianeta Johnny Depp sarebbe figo? No ditemelo perché è vomitevole. Qua mi ricorda vagamente un viscido 45enne sudaticcio e poco pulito e nella realtà non lo toccherei nemmeno con un bastone di 5 chilometri (per gli stessi motivi di cui sopra)
- come fate a dire che Gwineth Paltrow non è figa? Io capisco che con sta storia del veganesimo, di proibire ai figli di mangiare le peggio puttanate e dar loro delle mele, ecco, dicevo, capisco che stia sui coglioni, ma già solo per il fatto di aver fatto dei figli con quella piattola di Chris Martin, ecco dovrebbe starci ipersimpatica. Invece no, la gente la odia e dice che non è nulla di che. Io veramente non vi capisco: è di una bellezza imbarazzante, oltre a avere un profilo per cui venderei mia mamma ai beduini (scherzo, mamma, tivibi).

Detto ciò, io ho dormito per un'ora. Questo dovrebbe farvi capire la mia idea del film. UNA NOIA MORTALE. MORTALE.
Poi, Johnny, davvero basta, basta questi film in cui interpreti il personaggio svampito e rincoglionito. BASTA. Ti ho amato alla follia in "Jack Lo Squartatore" in cui eri tenebroso e problematico, quindi ritorna a fare questi film, basta essere mezzi svampiti e ingenui, basta.
Voto: 4
Noia. Noia. Noia e ancora noia.  
(E comunque, questo ci ha insegnato che siamo troppo vecchi per andare al cinema alle 11)

5 febbraio 2015

Cineforum: The Imitation Game e Turner

Ciao.
Nel misto generico, nuova rubrica: Cineforum. Wow, che fantasia, che stranezza, cosa ci vorrai mai dire con questo titolo accattivante e per nulla scontato? Oh, avete già rotto.
Comunque, iniziamo oggi una nuova rubrica relativa ai film. Magari saranno film appena usciti, o già vecchi e già conosciuti, ma insomma, parlerò di film che ho visto nell'ultimo mese e che mi sono piaciuti o che vi stroncherò. No, non sono una critica cinematografica, ma insomma, ho un gusto personale e userò quello. Poi, ovvio, magari leggete il post e per voi sarò un'ignorante senza speranze, ma chi se ne frega.
Essendo una recensione, ci saranno SPOILER. Si, spoiler. Non lo ripeterò ogni singola volta, quindi sappiatevi regolare.
Questo mese iniziamo COR BOTTO. Due film usciti da poco nelle sale e che meritano la visione, anche se...vabbè ogni cosa a suo tempo.
Primo film: The Imitation Game [2014, regia di Morten Tyldum, 113 minuti]
Nel cast, Keira Knightley, Mattew Goode e lui. LUI, sua maestà LA VOCE, il rettiliano Benedict Cumberbatch. Riguardo a lui, vi consiglio in stile talebano, obbligandovi, di vedere la serie della BBC "Sherlock" in cui recita in coppia con Martin Freeman, lo hobbit, per capirci.
Ovviamente il film era doppiato, ma avendolo visto poi a casa in lingua originale, beh, ragazzi, tutto un altro pianeta, quindi vi sconsiglio caldamente il doppiaggio italiano.
Tornando al film, la storia parla del matematico Alan Turing che viene assunto dall'esercito inglese, insieme a altri geni della matematica e della lingua, per decifrare Enigma, la macchina che i tedeschi utilizzavano per inviare messaggi criptati. Ovviamente il Turing del film viene descritto come un asociale, un mezzo autistico, è uno che non fa squadra, molto solitario, e che passa le sue giornate a studiare il progetto e poi la costruzione di una macchina che in automatico potrebbe decifrare i messaggi inviati con Enigma. Qua si parla già, con le dovute cautele, di macchinari con un'intelligenza artificiale,pressoché impossibile da pensare al tempo della guerra. Ovviamente riesce nel l'intento, non senza problemi, anche riguardanti la sua omosessualità, che ovviamente confida al l'unica persona venduta della sua squadra. Non conosco la storia reale di Turing (A. ha comprato il libro e appena avrà finito glielo ruberò), e quindi non so se c'è del "romanzo", ma insomma, una volta finita la guerra, vinta grazie alla sua scoperta, Turing viene scaricato dall'esercito e viene trattato alla stregua di un pazzo maniaco che adesca i ragazzini nei pub. L'omosessualità fino a pochi anni fa, in UK, era reato e Turing viene arrestato e giudicato per il reato di, appunto, omosessualità. Gli vengono proposte due strade: o il carcere o la cura medica a base di ormoni per curare la "incurabile malattia" (cura che gli atrofizzerà completamente l'apparato sessuale e gli farà crescere anche il seno). Sceglie la via della libertà e della cura che lo porterà a una terribile depressione che lo traghetterà dritto al suicidio. Nei titoli di coda, viene specificato che la Monarchia ritratta l'accusa e chiede scusa a Turing della condanna.
Ora. Il film di per se mi è piaciuto, la storia, per quanto probabilmente romanzata, mi è piaciuta. Quello che non mi è piaciuto è stato il taglio che il film prende gli ultimi 30 minuti. Ok è omosessuale. Quindi? Cioè, questo ha scoperto il codice che usavano i tedeschi per bombardare l'Europa e il film su cosa si concentra? Della sua vita dopo la parentesi con l'esercito? NIENTE, ZERO, NADA. Si parla di omosessualità e basta. Come se questo l'avesse reso il genio incompreso che era, come il suo percorso successivo all'esercito fosse una parentesi inutile nella sua vita di "adescatore di ragazzi nei pub". Boh, mi ha fatto tristezza, come se una cosa implicasse l'altra. Boh, mi è sembrato un po' limitante come se Leonardo Da Vinci fosse stato quello che era perché era omosessuale e non perché aveva una testa così. Boh.
Comunque, consiglio il film perché Benedict Cumbercoso è bravissimo, ha la rara capacità di far immedesimare lo spettatore nella scena e no, non è scontato. E si, care fan di Twilight, può capitare, anche se l'attore sembra rettiliano.
Voto: 8, nonostante la presenza di Keira-mi hanno dato una badilata in faccia- Knightley

Secondo film: Turner [2014, regia di Mike Leigh, 149 minuti]


Nel cast, Timoty Spall, che fa il pittore inglese.
Il film tratta degli anni di vita del pittore nel periodo che già lo vede pittore apprezzato e conosciuto in Inghilterra, sia dagli addetti ai lavori, che dai "comuni mortali". 
La storia di per sè non mi ha entusiasmato, ma il film merita per due motivi: la fotografia e il rapporto che Turner ha con suo padre.
La fotografia è ME RA VI GLIO SA, MERAVIGLIOSA, STUPENDA. Turner era il pittore dei paesaggi e la macchina da presa lo segue nei suoi viaggi nel sud dell'Inghilterra, alle scogliere di Dover, a Brighton, nella Brughiera. I colori sono brillanti, ma anche ovattati e lattiginosi, per riprendere la luce inglese al tramonto e all'alba. Ero incantata da queste scene. Penso che la scena  in cui la sua figura nera si staglia alla luce del tramonto mentre dipinge il cielo sia la migliore del film.
Il rapporto col padre è il secondo motivo per cui questo film deve essere visto. Il padre è un vecchietto dolcissimo e il sogno di ogni figlio: supporta sia mentalmente che economicamente il figlio, che spesso non si accorge della situazione fisica del padre, lo aiuta anche nei periodi creativi, lo consiglia e lo coccola con the caldo, brandy e abbracci. Un amore. Peccato che muoia per problemi di cuore, cosa che non capita alla loro governante, una puzzona insopportabile e piena di croste che fa rivoltare lo stomaco appena la si guarda. Governante che, quando era giovane, era anche l'amante di Turner.
Il film termina con la morte di Turner che, fino all'ultimo respiro, tenta di catturare la natura del mare e del paesaggio, nonostante la propria malattia.
Voto:7 (do un 7 per la fotografia e perché a metà film mi sono addormentata mezzoretta, quindi magari in quei 30 minuti è successo qualcosa di fenomenale).

Ci ribecchiamo a marzo coi film preferiti di febbraio. 
Adieu.

C.


29 gennaio 2015

Ti faccio un INPS così (scusate)

Allora.
Ricomincio a bomba coi post stizziti.
IO GIURO CHE OGGI AMMAZZO QUALCUNO.
 
Devo fare domanda di disoccupazione.
Sì, gravo sulla società. Tenetevi per voi le polemiche chè oggi neanche Jude Law riuscirebbe a placarmi.
 
Comunque la simpaticissima impiegata del Caaf del mio "sindacato" mi da informazioni sbagliate. L'altro giorno per sicurezza controllo su Internet certe scadenze e scopro che la scadenze è il 31 gennaio, un sabato, quindi domani. OK. Impazzisco subito. Già pianifico piani demolitori per la sede del "sindacato".
Poi chiamo l'INPS. Chiamo il numero della sede di Parma, ma mi risponde il gioviale Garmine, con la G, lui l'ha pronunciato così, quindi sarà così. Non penso sia di Parma. Mi conferma che la scadenza è il 31, mi dice quello che mi serve. Ovviamente non ho mezzo dei documenti che servono. Ho anche una bronchite in atto. Come faccio a averli senza fare da untrice per la città?
"Può richiedere i documenti che le servono via Internet"
"Ah, ottimo, quanto ci vuole?"
"15 giorni"
"Carmine, scusi, ma se la scadenza è il 31, 15 giorni sono troppi"
"Ha ragione, allora deve andare in ufficio. Faccia una delega"
"Ah bene, quindi faccio la delega e mi danno tutto?"
"Ah, no, in teoria no, ma dipende, sa, siamo in Italia e magari il suo ufficio glielo da senza delega, hihi!"
(Si, Carmine siamo in Italia e gente analfabeta e incompetente come te lavora, quindi ok, hihi.)
"Ok, allora provo, grazie"
"Mi raccomando non riattacchi che deve dare la valutazione della telefonata"
"Ma meglio per lei se riattacco, guardi, arrivederci"
 


Ok.
Fortunatamente l'ufficio INPS da a mia madre (spedita negli uffici con la delega) i documenti. Mia mamma, per scrupolo, richiede tutte le informazione.
GLIELE DANNO TUTTE SBAGLIATE. TUTTE.
O meglio l'esatto opposto di quello che c'è scritto su Internet.
"Ma no la scadenza è il 18 febbraio" (Balle,  il 31 gennaio)
"No, ma si figuri, può fare con calma, tanto la domanda al Centro per l'impiego può farla anche lunedì o martedì" (Ballissimme, proprio, devo farla domani o ciao)
"Il PIN che le ho dato  attivo da subito" (Ballissimissime, si è attivato stamattina alle 9, momento in cui ho notato che la gentile impiegata INPS aveva segato tutte le risposte, brava, 10+)
 
Stamattina, felice e allegra vado sulla pagina INPS. Ok. Molto usabile.
Hahahahhahahahahahahahahahahahahahahahahahhaahhahahahahahahahahhahahahahahahahahhahaha.
MADONNA.
Ok, spulcio il sito. Chi l'ha fatto è un sadico e io con Dreamweaver lo facevo meglio. Inoltre, chi l'ha approvato un pazzo.
 
Chiamo il numero verde INPS.
"Buongiorno Antonio, senta devo fare richiesta di disoccupazione, mi aiuta? Perchè se digito nella barra di ricerca non mi viene fuori nulla"
"Cos'è la barra di ricerca?"
"Sì...vabeh devo fare la disoccupazione per i CoCoPro"
"Ok, vada in basso a destra nei servizi per il cittadino"
"Guardi sono in home page ma io in basso a destra ho altro, aspetti che cer...."
"NO SIGNORA SE LE DICO IN BASSO A DESTRA E' IN BASSO A DESTRA, SE LEI HA UN MONITOR, AVRA' UN MONITOR, NO? ECCO IN BASSO A DESTRA"
"Si, guardi, le dico che qua in basso a destra non ho nulla, sto cercando nella pag..."
"SIGNORA, MA MI CAPISCE? IN. BASSO. A. DESTRA."
"Si, la capisco e stia calmo, in basso a destra non ho niente"
"ALLORA NON SO COME AIUTARLA. ARRIVEDERCI."
"No, che arrivederci. Aspetti che controllo nella ho.."
TUTUTUTUTUTUTU.
 
TUTUTUTUTU? TUTUTUTU? MA IO TI AMMAZZO.
 
Si, adesso sto in linea e ti do tutti voti bassi, maledetto Antonio.


 
Richiamo.
Mi risponde un tipo.
Mi aiuta. Poi cade la linea.
VABEH MA ALLORA.
 
Comunque riesco nell'iscrizione e poi mi chiede di inserire delle date relative al 2013. Ma nel 2013 manco mi ricordo dov'ero. Comunque vabeh.
Chiede di inserire dei documenti che non ho perchè in questo caso proprio non c'era delega o bolla papale che tenesse e devo andarci io, ma l'impiegata INPS aveva assicurato "Sì, sì, può andare anche dopo". BALLE, BALLE, FORTISSIMAMEMENTE BALLE. Quindi annullo tutto.
 
Chiamo il Centro per l'Impiego.
Mezz'ora di attesa e poi tirano su il telefono e NON rispondono.
Rimango 10 minuti con il telefono all'orecchio. Sono idrofoba. A un certo punto sbotto "OH MA PRENDETE PER IL CULO?" Buttano giù.
Faccio il recall automatico, la voce mi dice che il numero è inesistente. Riprovo altre 3 volte. Alla quarta rispondono (saranno tornati dal caffè), mi risponde una a cui chiedo conferma di documenti richiesti e orari.
"Quali documenti servono per la disoccupazione?"
"Codice fiscale"
"E basta?
"No, anche carta d'identità"
"Niente contratti lavorativi?"
"Beh., ovvio" (E' ovvio che tu meriti la miseria, questo è chiaro)
"Ok, per favore, mi dice gli orari di domani? Su Internet dice che fate orario continuato"
"Sì, facciamo orario continuato dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 15 alle 17" (Questa non sa neanche cos'è un orario continuato)
"Ok, quindi al pomeriggio domani siete aperti"
"No, domani solo mattino" (----BESTEMMIE REPRESSE---)


 
 
Quindi domani grande tour di Centro per l'Impiego e nuove bestemmie random sul sito INPS.
Tanto ho solo 39 di febbre.
Grazie, grazie per tutto questo.
Ora sono talmente incazzata che non ho neanche più fame.

26 gennaio 2015

The Book Club: La mia seconda vita (Christiane F.)

Ciao.
Sono tornata.
Non mi dilungherò sul perché e per come sia tornata e non abbia scritto.
Nella mia noia attuale ho deciso di iniziare questa rubrica. Non creo e non scopro niente, ma insomma, ho deciso di darmi questa scadenza mensile (massimo bimestrale) per la lettura di un libro. Non so se saranno libri nuovi o pubblicati negli anni/mesi scorsi, ma saranno libri che leggerò. Non parlerò/leggerò generi specifici, cioè se un giorno decido di leggere un libro inutile, lo leggo e ve ne parlo, poi magari voi non leggete e amici come prima.

Comunque. 
Ieri sera siamo andati a vedere "The imitation game" e nella libreria del cinema c'era questo libro

    (Christiane Felscherinow e Sonja Vukotic, "La mia seconda vita", ed. Rizzoli, 17 euro)

Allora. Partiamo.
"Christiane F., noi i ragazzi dello zoo di Berlino" mi è piaciuto molto, l'ho letto la prima volta a 16 anni e ciclicamente lo rileggo volentieri. L'ho letto anche in tedesco (a 18 anni, quando ancora leggevo e capivo il tedesco) e devo dire che è uno dei pochi libri che mi ha emozionato. Il finale era aperto: il libro termina con Christiane che viene portata via di peso da Berlino e si trasferisce dalla nonna e dalla zia. Le ultime pagine narrano della sua vita nella campagna tedesca. Stop. Nessuna menzione sul suo futuro o sulle droghe, se non accenni brevi sulle sbronze che si prende coi suoi nuovi amici e su qualche pastiglia che prende.

Il libro che ho comprato ieri parte da quel periodo e arriva ai giorni nostri.
Io non conosco Christiane e non so quali demoni debba avere, ma questo libro per me è un clamoroso, enorme, fantasmagorico NO. 
No per svariati motivi.
Innanzitutto per lo stile. A differenza del primo romanzo che era una sorta di diario in ordine cronologico, fatti narrati con precisione di dettagli sia materiali che psicologici. Insomma, tutto molto specifico e devo dire che quello era uno dei punti di forza del romanzo.
Qui di specifico c'è poco. Non c'è ordine cronologico e non c'è specificità nei dettagli. Inoltre a differenza del primo, qui c'è un modo di raccontare i fatti che sembra cercare la pietà e la debolezza. Nel primo questa ricerca non c'era. Era una ragazza che raccontava la propria storia a due giornalisti e questo era. C'erano i suoi sentimenti, le sue paure, le sue debolezze, le sue crisi e la sua dipendenza, ma era tutto tremendamente naturale, come se lo stesse raccontando a un amico.
Qui il tono sembra voler raccattare un pietismo alla Barbara D'Urso, e voglio dire, no dai.
Inoltre in alcuni passaggi l'ho trovata antipatica, spocchiosa, arrogante e insomma avrei lanciato il libro dal balcone della camera. L'apice di questo suo atteggiamento si riscontra nella parte in cui lei racconta del suo incontro con David Bowie. Lei rimane delusa perché Bowie era molto taciturno e, a parte qualche parola di circostanza, loro due non hanno parlato approfonditamente. Lei parla di delusione cocente nei confronti di quel suo idolo e anzi, dice che praticamente lui è diventato famoso in Europa grazie a lei. No comment.
A parte questo, anche parecchi suoi ragionamenti sono di una banalità sconcertante che per una che esordisce dicendo che ha scelto i propri uomini per la loro profondità....mah.
Senza contare della maternità. Ha smesso la pillola perché così si sentiva più libera. Tre aborti. Io già dopo il primo avrei ripreso. Niente. Rimane incinta la quarta volta e lo tiene. Il bambino nasce. Lei è sotto metadone e ok, almeno si sta disintossicando. Poi, dato che si accompagna al figlio di un boss della droga di Berlino, glielo tolgono. Lei riprende con l'eroina. Un ragionamento proprio intelligente.
Comunque il figlio è l'unica persona che la appoggia, i suoi genitori praticamente la disconoscono (suo padre si è risposato, ha altri figli e vive in India, la madre lamenta il fatto che "Noi i ragazzi dello Zoo di Berlino" abbia arricchito Christiane e quindi ha più soldi per l'eroina), non ha amici puliti, i giornalisti la inseguono e appena arriva a Köttbusser Tör (nuovo centro della droga di Berlino), partono le retate e i servizi sui giornali. Insomma, ė distrutta e senza soldi, senza amici e senza figlio. Ha dei demoni notevoli da combattere, senza contare l'epatite che le sta mangiando il fegato.
Però vabeh. La storia è quella e amen, dispiace per la sua vita (ammetto che se a 45 anni riprendi a bucarti, beh, cazzi tuoi, sai a cosa vai incontro e sono affari tuoi, specialmente se ti hanno tolto tuo figlio a causa della droga), e vabeh. Ma sto libro ė NOIOSO. L'ho letto tutto d'un fiato, ma alla fine non vedevo l'ora che finisse, lei ha cercato scusanti sulle sue dipendenze dai 20 anni in poi. Senza contare la Vukotic (giornalista che ha curato la stesura del libro) che parla di psicologia e insomma salta fuori che la colpa è del padre. 
Io, boh. Ma boh davvero, nel senso che non so cosa abbia spinto negli anni 70 Christiane all'eroina, ma a me ste scuse mi annoiano. Davvero. La noia, noia, noia, noia e ancora noia. La psicologia, la politica e sti cavoli. L'eroina poteva essere un palliativo a 13 anni, a 45 se ti portano via tuo figlio per la droga, non riprendere a farti le pere. Sarà che io vedo tutto bianco o nero per queste cose, ma mi sembra un libro sia stato scritto per avere pietà e dire "poverina". Inoltre più che un diario sembrano tanti articoli di giornale messi uno di seguito all'altro. C'è del sentimento, ma sembra una ricerca di pietismo inutile.

Una parte molto interessante del libro è dedicata a come viene affrontata la tossicodipendenza in Germania e Svizzera (Zurigo, nello specifico), utile anche per capire perché l'eroina era così usata e perché adesso i tossici sono un decimo rispetto agli anni 70.

Comunque, se si ha letto il primo libro, questo è da leggere, ma in sè è un enorme NO. Lo stile è palloso, lei è insopportabile, mi vengono in mente le classiche ragazzette alternative che "cè cè cioè  mi piacciono gli alternativi", "cè cè cioè, sono bella quindi avevo tutti i clienti che volevo". Ma va a cagare. 

Voto: 6 perché va letto per per chiudere il cerchio sulla sua vita, ma lo stile e la forma sono insopportabili.


Ci risentiamo tra un mesetto con un altro libro.


C.


---- Non sono una critica letteraria, non sono invidiosa di nulla (qualche troll che accusa di invidia c'è sempre) e questo è il mio semplice parere -----