23 giugno 2013

QUANTA GIOIA, QUANTI GIORNI, QUANTI SBAGLI

Questi sono giorni di abbruttimento brutto.
Ho già le balle divelte.
 
Ieri mi sono ritrovata a rimpiangere la mia (breve) vita milanese.
Rimpiang(ev)o:
- le cazziate su cose inutili,
- il comportamento isterico del 90% delle mie ex colleghe (voi due che mi leggete, no, sappiatelo, io vivibì),
- le sveglie all'alba per il treno,
- gli smadonnamenti in metropolitana e contro quei poveretti che si cacciavano sempre sotto i treni della linea verde o rossa proprio quando io dovevo tornare a casa,
- le modelle rachitiche che vedevo in giro per la strada, SEMPRE bellissime anche con 90 gradi all'ombra e io sembravo un camionista curdo con alle spalle un mese di viaggio nel deserto del Gobi,
- l'organizzazione dei press day ("MA NON TI SEI VESTITA DI NERO!?!??!?!?" "Ehm, no, nessuno me l'ha detto" "VAI  IMMEDIATAMENTE IN GUARDAROBA A TROVARTI QUALCOSA DI NERO" Risultato: l'unica cose in cui potevo entrare era un vestito a tubino nero. Bello, per carità, ma io necessitavo di ceretta FORTE, e le scarpe col tacco erano delle trappole),
- i casting con le modelle che pranzavano con le bottigliette d'acqua mentre io mi scofanavo Kinder Bueno a ogni ora per tentare di reggere la tensione (ero talmente tesa che anche se mangiavo circa 8000 calorie al giorno ero pure calata di 5 chili, UNICA nota positiva di Milano),
- gli inutili salamelecchi verso quei vippazzi a cui prestavamo i vestiti e verso alcuni stylist che erano vestiti come degli scappati di casa e che, se veniva l'occasione, trattavano le persone alla stregua degli schiavi,
- gli uomini coi mocassini senza calze, o con le calze, ma dai colori imbarazzanti,
- più vedevo in giro delle modelle e dei fighi (pochi a dire il vero, perchè avevano tutti l'aura del gay perchè a Milano, c'è, c'è, cioè c'è la MODA e se non sei gay non ci lavori nella moda) più io mi trascuravo: capelli (più) di merda (del solito), mangiare più porcate possibile (negli annali rimarrà un mio viaggio su Freccia Rossa durante un ritorno a Parma in cui mi sono scofanata un intero pacco da mezzo chilo di taralli pugliesi con gli occhi dei manager rampanti piantati addosso), vestirmi da poveraccia (quello anche adesso).
 
Ma rimpiango anche (e forse è questo che mi manca davvero tanto):
 
* la cinese della pizzeria sotto casa che ormai mi salutava con "Il solito da portar via?"
* Il tramonto in piazza Duomo. Sarò provinciale ma merita. E comunque il Duomo di Milano è più bello di Notre Dame. (Ora linciatemi);
* L'aperitivo sui Navigli. Come ogni provincialotta che si rispetti a me i Naviglia piacciono molto. Secondo me è uno dei luoghi più belli di Milano
* Tornare a casa e stare il weekend in mutande a letto a mangiare Magnum e a bestemmiare contro le mignotte della domenica mattina.
* L'idea di essere finalmente diventata grande: vivere da sola, lavorare in un ufficio stampa e di stare a Milano. Poi mi sono svegliata. Sta vita mi faceva cagare (o meglio la vita da vivere a Milano mi fa cagare), ma la sensazione di essere "arrivata" mi faceva stare bene (sempre nel limite dello stress/depressione/ansia perpetui)
 
 
Io rimpiango tutto questo. Davvero. Lo rimpiango. Perchè forse se avessi tenuto duro un po' di più forse adesso avrei un lavoro più fisso di quello che ho adesso (ci vuole poco), avrei probabilmente la depressione cronica o un esaurimento nervoso, ma almeno avrei un lavoro.
 

(Parco Sempione, dove andavo a pranzare con panino alla feta e crudo mentre le modelle si cibavano di aria)


Io a Milano ero un po' provata anche per vicissitudini che avevo a Parma, ma avevo una colonna sonora dei viaggi in treno da pendolare e delle giornate milanesi che se ci penso adesso la mia continua malinconia è nulla.
Breve elenco:
+ "Indietro" Tiziano Ferro, voglio dire, parliamone. Titti fa delle canzoni per cui se si è tristi da tagliarsi le vene con le lamette all'epatite, poi ci si spara, giusto per essere sicuri di farla finita. Io, come capirete, sono ancora qua. E visti miei pensieri all'epoca posso affermare di essere una con le palle neanche quadrate, bensì cubiche, perchè la combo "mie seghe mentali più Titti" sarebbe stata fatale per chiunque. MA HO SUPERATO!!
+ "Stay the night" James Blunt: 'n'altro allegrone. Questa, a differenza delle sua canzoni è davvero allegra e poi mi dava l'idea d'estate e in più aveva il messaggio intrinseco perchè pregava la sua donnina del momento a restare con lui a 72 gradi Fahrenheit e io ero un po' esaltata (bimbominkia dentro). Poi almeno mi caricava.
+ "So long Maryanne" di Leonard Cohen: l'ho scoperta nel film "I love radio rock" (scaricatevelo compratevelo e guardatevelo tutti) e l'ho subito scaricata acquistata su Itunes. Pianti isterici nell'anno precedente e poi a Milano, quando volevo abbruttirmi ulteriormente, la mettevo in loop, piangevo e stiravo (che agonia, Cristo).
+ "Sei bellissima" Loredana Bertè: NON CHIEDETEMI IL PERCHE'. Quando stiravo (si vede che stiravo sempre) la cantavo a squarciagola.
+ "La guerra è finita" e "Un romantico a Milano" dei Baustelle: la seconda per ovvi motivi, la prima è stata l'inizio della "rinascita" dopo un periodo inaffrontabile (e che riesco a affrontare da un annetto a questa parte, dopo 3 anni). La cantavo sempre quando andavo a fare la spesa , 'na matta.
+ "I consigli di un pirla" degli Articolo31: canzone di Ax dedicata al fratello minore. Diciamo che era una sorta di codice tra me e mia sorella. Quando ero particolarmente triste gliela postavo su Fb (o le mandavo degli stralci di canzone via sms) e lei mi chiamava o mi mandava un messaggio di conforto (spesso iniziava così "Chiappa, non essere triste!" io ridevo a ricacciavo giù il magone). I primi tempi a Milano gliela postavo anche 3 o 4 volte al GIORNO (eh che pesantezza!).
"Nel cuore, nell'anima" di Lucio Battisti: ascoltatela poi saprete indovinare la mia situazione.
+ "La città vecchia" di Fabrizio De Andrè: forse questa è "falsa" nel senso che è una delle mie canzoni preferite in assoluto e probabilmente questa sarebbe stata presente anche se fossi stata nel peradiso terrestre
+ Qualsiasi canzone dei Mumford and Sons, maledetti inglesi di merda. Li ascolto e ho il magone fisso per dei mesi (al momento la canzone della vita è questa, perchè qua si è sempre allegroni, eh!)
 
UNA GIOIA INTERIORE MAI VISTA, NEVVERO?
 
Poi sono scappata.
Lavorativamente parlando fa schifo tutto, ma ho delle persone intorno a me che andrebbero premiate dal Presidente della Repubblica per la pazienza che hanno con me, per le mie prese di posizione, per le mie idee che non cambio neanche sotto tortura, per le mie risposte di merda, per il fatto che io non ci sono mai per nessuno, ma esigo che gli altri ci siano per me. Ma loro ci sono e questo mi fa sentire meglio.
 
Oggi, va così.
C'è il sole, quindi già qua le cose vanno di schifo. Essendo metereopatica al contrario, io salto di gioia se c'è freddo e sto sole maledetto è dietro le nuvole. La neve no, però, sta bene in montagna mentre ci si abbotta di stinco o di cioccolata calda. In città andrebbe vietata.
Poi A. è partito per le vacanza con un suo gruppo di amici: 10 giorni in Sardegna. LO INVIDIO (lo so che leggi, ti invidio!!!). Anch'io voglio andare in ferie. Se va male ci sarò a tempo indeterminato da venerdì, se no mi attendono altri 60 giorni di Parma, caldo e altri bei pomeriggioni come questo, in cui mi annoio anche solo a respirare.
Mi sto leggendo un miliardo di blog (inutili) uno più palloso dell'altro (anche questo lo sarà), sto tentanto di scaricare le serie di Games of Thrones ma sta menghia di connessione salta ogni 3 nanosecondi e io non posso vedermi Jon Snow sulla barriera e quindi ho i coglioni girati ulteriormente.
La mia fantasia ultimamente sta a zero e sto prendendo spunto (cioè, sto copiando) da qualche blog decente per alcuni post. L'unica cosa è che tra un po' mi sa briga anche respirare, e sti post prevedono l'inserimento di foto e, Dio mi scampi dal faticare anche dall'inserire 2 foto nel blog. Essendo io un donnino (forse) ho trovato dei post parecchio carucci, tipo su cosa contiene la mia borsa o in cosa consiste la mia beauty (hahahahahhaha) routine, con le spiegazione del perchè e del percome uso certe cose piuttosto che altre. Certo, non aspettatevi cose roboanti come creme Chanel, struccanti Dior e mascara Guerlain, chè io sono povera e vado da Kiko. Siate liberi anche di scrivere "Cazzomene" che rimaniamo amici come prima e se una mattina mi sveglio col piede giusto (raramente capita e se capita dopo 3 secondi ho già il culo girato) potrei anche farli postando addirittura qualche foto.
Se no, rimango sui miei pensieri random che a me van bene e boh. Minima spesa, massima resa.
 
 
(Per Milano ho un sacco di rimpianti. Ma rimpensandoci, se fossi ancora là non avrei conosciuto A. e questo pareggia le cose)

1 commento:

  1. ahahah Chiara, mi piace un sacco quello che scrivi.. mi sembro me quando avevo la tua età, secula seculorum fa! bravissima
    Alessandra G.

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