9 luglio 2013

Chi è troppo geloso ha qualcosa da nascondere (cit.)

Non sono mai stata una troppo felice di condividere le cose.
Da piccola ero molto gelosa delle mie cose, dei miei giochi, del telecomando, delle mie magliette e della mia mamma.
Non ho mai prestato volenitieri le mie cose, forse perchè vedevo come venivano trattate quelle che venivano prestate da altri. Chi prestava era tutto fiducioso mentre chi riceveva in prestito usava a cazzo, perdendo e/o rovinando le cose.
Io ho prestato una volta alle elementari un libro perchè mia mamma mi aveva obbligato: ricordo ancora il discorso "Non devi essere egoista. Magari non ha i soldi per comprarsi il libro. Poi la conosci, è una brava bambina". E io come una pita ci sono cascata.
Dopo 2 mesi in cui io reclamavo indietro il mio libro (perchè ovviamente volevo leggere quello, anche se ne avevo mille in libreria), dopo scuse del tipo "Lo sto finendo" (e nessuno ci crede, ok? Se un libro ti piace non ci metti due mesi a leggerlo, specialmente se si è alle elementari e non si ha niente da fare, OK???), alla fine è saltato fuori che il libro era andao perso.
Io ho recriminato, pianto e strepitato.
Ovviamente ho dato tutta la colpa a mia madre, perchè LEI mi aveva obbligato facendpmi anche sentire cattiva e inadeguata verso la mia compagna di scuola. Da quel giorno i libri sono come figli persi e ritrovati: non li presto neanche se mi pagano. Esistono le biblioteche, non si vuole comprare un libro. Stento a prestarli anche a mia sorella. Quindi, il livello è questo.
Io sono gelosa delle mie cose. Gelosa marcia. Odio chi tocca, mette a posto (secondo la sua idea), sposta e sistema le mie cose. Ma cosa tocchi? Ma vengo io a toccarti le tue, di cose? NO, quindi i tuoi artigli tienili adesi al tuo corpicino (cit.).
Sono gelosa dei miei spazi, del mio letto, dei miei vestiti, delle mie cose (carabattole), delle mie amicizie e non me ne frega niente, ma niente proprio, di conoscere i genitori dei miei amici. Non me ne frega assolutamente nulla di due adulti che mi chiedono le cose ma a cui, probabilmente, frega di più della coltura nigeriana del dattero.
Non voglio conoscere gente di cui non me ne frega niente. Non me ne frega niente di conoscere il boss o il padrone di un tale posto, perchè il posto mi fa cagare e di sicuro non tornerò perchè conosco il proprietario.
Non me ne frega nulla di conoscere gente con cui non ho nulla da spartire, se non magari una birra una sera all'anno. Non mi interessa niente di cosa fanno per vivere o come impestano il suolo. Non mi interessa nulla.
"Che persona di merda" direte.
Non sono così di merda. Io ho un carattere di merda, me ne rendo conto, ma mi rendo conto anche che se esplodessi tutte le volte che vorrei esplodere, mi avrebbero già arrestata. Caccio giù, quindi il carattere di merda andatelo a appioppare a altri.
Mia madre, santissima donna (sul serio), mi dice sempre che somiglio in modo pericoloso a mio padre. Mio padre è uno che sta molto per i fatti suoi, parla poco e si incazza con niente. Io sono così, con l'aggravante che sono pure donna, quindi il mio scazzo quotidiano ce l'ho sempre, per un motivo o per l'altro. Poi ho sempre un nervoso incredibile perchè sento che non sto facendo nulla che mi porti avanti. Io dieci anni fa non mi immaginavo così, ma proprio no. Non mi immaginavo a quasi 28 anni ancora in casa coi miei, senza lavoro e con un nervoso tale che la settimana scorsa sono andata e tornata a piedi da Monticelli (20 km) e al ritorno ero ancora scazzata peggio di quando sono uscita.
Ormai stare in casa mi pesa perchè ho delle abitudini diverse dai miei, vedo la vita in modo diverso, non tollero certe loro abitudini, le reputo vecchie, maleducate e pure impiccione.
Mi urta la situazione in generale.  Mi urta non avere un cazzo da fare e dover sempre stare qua.
Mi fa schifo stare qua.
 
Mia nonna, altra santa donna vista la vita che ha fatto, al momento mi sta dando una grandissimi mano. Davvero. Mi sta dando una mano gigante. Delle cose per cui mi sta aiutando ne ho parlato con poche persone. 
So solo che al momento sarei pronta per un miliardo di quelle cose che si fanno verso i 30 anni. Sarei pronta a tutte quelle cose lì. Una mia ex collega mi ha detto "Anch'io avevo quei dubbi lì, ma non lasciare che il lavoro ti blocchi. Oggi non è così semplice come 15 anni fa. Se vuoi, fallo, ma non pensare a quello". Lei ha superato lo scoglio e è lì.
Io vorrei, ogni tanto la butto lì, ma mi rendo conto che non sarebbe giusto. Poi magari penso che anche altri hanno fatto quello che vorrei fare io, ma senza il mezzo che ho io (la nonna, che vabbeh non è un mezzo, ma insomma ci siamo capiti, forse) e allora mi sembra facile.
Io l'ho già buttata lì un paio di volte, la riposta è stata un "Certo" ma non credo che si sia capito BENE cosa intendessi.
So solo che io fino a un paio d'anni fa ero gelosa anche dell'aria che respiravo e adesso non la sono più.

Nessun commento:

Posta un commento