8 marzo 2012

"OGGI E' L'8 MARZO" "AUGURI!" "PERCHE'????"

Ok.
Mi sveglio e mi trovo un messaggio di un amico (che per altro non sento da secoli) con scritto "Auguri!". Controllo. No, non è Natale (non ci sono i Babbi Natali che suonano appesi alla mia finestra), non è Capodanno (non ho il cerchio alla testa e non sono a Porto), non compio gli anni (non sto morendo di caldo e non sto bestemmiando la dea Khalì per il fatto di abitare in pianura), non è il 6 gennaio (ho amici burloni che mi fanno gli auguri per la Befana). Controllo. Sono sotto il piumone. E' marzo, che cazzo vuole questo. Dopo un'oretta apro Facebook, il male del millennio, e vedo mille mila foto di mimose. Gente che mi ha taggato in foto gialle e con didascalie tremende del tipo "Auguri donne, fatevi valere come persone e non come oggetti". Mi sono staggata prima ancora di vedere i commenti.
Quindi è di nuovo l'8 marzo. La maledetta festa della donna.
E ho un flashback di tutti i maledetti 8 marzo che ho vissuto. Fino ai 12 anni son stata ignara: non sono donna, son bambina quindi nessuno mi ammorba. Però mi ricordo che una mia prof delle medie il giorno dopo, il 9 marzo, ci aveva raccontato che era andata a vedere uno striptease con delle sue amiche. Già all'epoca l'avevo guardata come dire "E tu dovresti insegnare a me qualcosa?!?!?" Per una settimana non avevo fatto i compiti, in segno di spregio.
Comunque poi alle superiori iniziano tutti a rompere le balle: al bar di fronte a scuola, mentre compravo l'estathe, il barista, porgendomi un rametto di mimosa, mi salutava con un"Auguri" e io "Per cosa?" e lui "Festa della donna" e io "Ah" con un'espressione disgustata. Forse perchè il barista era la persona più porca sulla faccia della terra e la cosa più carina che l'ho sentito dire nei confronti di una donna è stata che aveva conosciuto una con la bocca perfetta per una cosa sola. L'avrei ammazzato. Per 5 anni, ho sentito sto idiota parlare delle donne come esseri da accoppiamento e da cucina e basta, poi l'8 marzo diventava un cavalier servente. Un odio mai sopito. Ancora oggi, quando lo vedo mi auguro che gli fallisca il bar.
Comunque forse più del fastidio degli uomini che mettono i link su quanto siano belle le donne e i negozi che mi ammorbano con le mimose, sono le donne che solo l'8 marzo si ricordano di esserlo. O solo quando fa comodo.
Per dire, io le mie amiche le vedo e ceniamo abbastanza spesso insieme, non è necessario vederci per l'8 marzo e magari andare a vedere 4 truzzi con meno peli di me che agitano il pube in direzione del mio naso. Che voglio dire, mi fai ribrezzo. Poi, fortunatamente, le mie amiche vanno oltre il tauro, quindi il problema dello spogliarello non si è mai nemmeno posto.
Ma a parte questa povertà, mi fan tristezza le donne che si accorgono dopo mille anni che le sono. Un esempio per me è stata la manifestazione "Se non ora quando". Una mia amica mi aveva chiesto di andare. Ho rifiutato. Non perchè reputo giusta la situazione che si era venuta a creare, ma perchè trovo riduttivo e anche ridicolo che tutto sto genere femminile si sia svegliato a causa di una ragazzetta che l'ha data all'ex premier. Voglio dire, Berlu sarà un essere (aggettivi negativi a caso), ma è libero di farlo con chi vuole. Se poi lo fa con minorenni esigo che venga giudicato per quello che è, ma che le donne si siano svegliate per quello, mi è sembrato il classico esempio di Italietta bigotta e moralista.
Non fraintendetemi, mi ha fatto schifo, ma era una novità? Io mi sarei indignata più per il fatto che le donne son sempre descritte dalla tv come delle zoccole perverse che col solo potere di una gamba semiaperta fan fare tutto quello che vogliono (vedi il tatuaggio di Belen. Sticazzi, anche. Ha un tatuaggio lì, e quindi? C'è gente che lì ha persino il piercing e allora? Non lo sapevate che era una un po' sui generis, quando le avete dato quella vagonata di euro per presentare quella roba pietosa che è San Remo? No? Allora, informatevi meglio) Che voglio dire, ci saranno anche quelle (ci sono donne che sono zoccole all'asilo, quindi perchè stupirsi?), ma è veramente necessario indignarsi così profondamente per una cosa che è da anni che succede? Boh. Tutto sto spiegamento di vip donne che hanno detto delle banalità assurde e per cui ho spento la tv dopo 5 minuti di interviste.
Ok. Le donne sono svantaggiate. Gli uomini guadagnano di più. Le donne lavorano anche a casa e non hanno tempo, mentre i mariti vanno a farsi le partite di briscola al bar. La colpa di chi è? La società sarà anche maschilista, ma i maschi vanno al bar invece di tirare l'aspirapolvere perchè son stati cresciuti così. La loro mamma li ha cresciuti con l'idea che la donna deve lavare, stirare e pulire e lavorare fuori casa e che l'uomo uscito alle 6 dall'ufficio può farsi i cazzi propri. Se fossi sposata e mio marito facesse tutto, io mi guardarei bene dal dire "Te le tiro io l'aspirapolvere", col cavolo. Andrei da Zara a spendere i miei soldi. Quindi, se l'uomo è un po' egoista e per nulla casalingo, la colpa non è (totalemente) sua. Nel senso, un paio di mutande te le potrai lavare da solo, o no? O hai bosogno della bali fino a 50 anni? Mio nonno, se non ci fosse stata mia nonna, sarebbe morto di fame: non sapeva neanche far bollire l'acqua per la pasta, figuriamoci, farla la pasta. La colpa sarà anche sua, che non ci si è messo, ma se mia non avesse fatto finta di nulla, lui almeno due spaghetti in bianco sarebbe stato in grado di farseli.
Poi. Le quote rosa. Vogliamo la parità? Vaffanculo le quote rosa. Ma cosa siamo delle mentecatte che dobbiamo avere per forza la quota? E se ci fosse un uomo più capace di noi? Un esempio. Ho lavorato in ufficio la cui direzione doveva essere composta, per forza di legge, da almeno una donna. Peccato che abbiano dovuto eleggere una donna incapace. E posso testimoniare che questa non sapeva coniugare il verbo avere. E il suo compito era prevalentemente parlare. Per legge lei è stata eletta, non per merito. La direzione non la voleva, ma ha dovuto eleggerla.
Sarà che vivo nel mondo dei sogni ma la festa della donna mi pare il classico contentino. La pacca sulla spalla, della serie "Avete anche la festa, cosa volete di più, non vi potete mica lamentare". Mi lamento sì, perchè è triste.
E poi, ok, la mimosa cresce nei primi di marzo, e simboleggerà anche la donna, ma, Cristo Benedetto, puzza di pipì. Mi volete dire che non c'era un fiore migliore che non mi sfiorisce dopo mezza giornata, che non mi impesti la stanza di tanfo di urina e che sia un minimo apprezzabile dal punto di vista estetico? Un bel giglio, no? Un tulipano? No, una mimosa puzzona.
Ditemi voi. Le donne son cresciute, grazie alla Chiesa, con un senso di colpa innato. E le donne, con sto senso di colpa, si accontentano. Si accontentano di un giorno l'anno in cui l'uomo è meno cavernicolo del solito, e si accontentano delle mimose. Dei fiorni gialli che odorano come il campo dove portavo il cane della vicina quest'estate.
Apprezzo solo la torta mimosa.

Che tristezza.

1 commento:

  1. Quoto dalla primissima all'ultima riga, escludendo solo la considerazione sull'odore della mimosa (A me piace. Son strana, lo so!) . Per il resto, atti di stima vari ed eventuali in tuo onore. Io la festa della donna la trovo triste, specie perché la sua semplice esistenza ricorda che tutte le storie sulla parità dei sessi e bla bla sono una gran buffonata.

    RispondiElimina