4 marzo 2013

COME FARSI DEL MALE: VATICANO SPA

Mi sembra giusto usare questo spazio anche per festeggiare: finalmente ho finito, dopo mesi e mesi, un libro. E l'ho finito quasi tirando maledizioni a tutti.
Il libro in questione è "Vaticano spa" di Gianluigi Nizzi, edizione Chiarelettere.

 
 
L'ho acquistato da Feltrinelli, cioè in quell'abominio che un tempo era Feltrinelli. Ora mi sento come un'anziana, che torna nel suo posto del cuore e non riconosce nulla, tutto è cambiato e è spaesata. Che poi, Giangiacomo si sta rivoltando nella tomba. Non penso si sia fatto friggere da un traliccio per vedere nella sua libreria una pasta a un prezzo esorbitante. Ma l'ho detto, sono anziana e io ste americanate non le tollero.
 
Ritornando al libro, già da tempo volevo prenderlo, poi un po' l'argomento che, come dire, non è proprio frivolo e leggero, e un po' il costo, 15 euro, che non è così popolare, soprattutto per le poveere in canna come me, mi avevano fatto desistere.
Poi qualche giorno Papa Ratzi si dimette  e io che penso sempre al gombloddo, decido di rinunziare a un panino del Chelsea (cioè, non rinunzio, compro entrambi e vaffanculo la povertà) e acquisto il tomo. 268 pagine.
268 pagine di spiegazione che a dispetto dei poveri cattolici che vedono il Maligno ovunque, sono molto obiettive e supportate da carte e documenti riportate nel libro. Ergo, non rompetemi le balle con la storia dei miscredenti che allontanano Dio & Co.
 
Comunque, non spoilererò nulla, anche perchè direi che già il titolo è molto esplicativo e poi, soprattutto, fare un riassunto del libro è pressochè impossibile in quanto tutto è legato e i personaggi (loschi) sono tutti legati gli uni agli altri da un filo (i soldi),
 
Quello che più colpisce, o meglio, da conferma dell'opinione che ho della Chiesa, della Chiesa Ufficiale, di Roma, del Papa, dei prelati eccetera è che tutto gira intorno al Dio denaro, senza che esista una regola che sia una a regolamentarne il traffico. E la parola traffico non fu mai usata più precisamente. Ma per questa assenza di regole bisogna innanzitutto ringraziare lui. Lui, che quando c'era i treni arrivavano in orario e il Sud era ricco e ha fatto quell'errorino di allearsi con Hitler. Il "caro" Mussolini coi patti Lateranensi ha dato il via a questo teatro in cui recitano la Chiesa (che comanda) e l'Italia, che sta lì  a aspettare che il Papa/un vescovo a caso parliper poi ovviamente assecondare ogni parola. Senza pensare che queste parole possano andare bene.
 
Lo Ior (Istituto per le Opere di Religione, non è divertente questo nome, per una banca, n'est pas?) è l'unica Banca al Mondo che non deve seguire regole comunitarie e comuni. Il Vaticano e la sua banca non ha l'obbligo di assistenza agli Stati in crisi, come ad esempio avviene per gli Stati Europei. Hanno fatto un passo (che all'epoca, nel 1996 sarà stato visto come una grande apertura) in avanti per quel che riguarda le norme contro il ricicleggio di denaro sporco proveniente dalla mafia, peccato che lo Ior, essendo un istituto autonomo, non è soggetto a verifiche esterne. Inoltre, i suoi dirigenti non possono essere nè arrestti, nè processati, nè arrestati in Italia. Patti Lateranensi dixit, eh.
 
La banca quindi è una sorta di terra di nessuno, cioè di pochi, di coloro che ben poco pensano alle opere di religione. Diciamo che qui viene "svelato" (se ce ne fosse stata necessità) il mistero dell'omicidio, perchè di quello si è trattato, di Roberto Calvi a Londra, dei coinvolgimenti del Vaticano con la P2 di Licio Gelli, con Andreotti che sopravviverà a tutti noi, senza contare i mille inghippi che caratterizzano l'Italia dal dopo guerra a oggi.
 
Io l'ho letto e devo ammettere che io sono contro la Chiesa, la vedo inutile, questa chiesa ricca, che parla di cose che non sa, che predica bene, ma razzola male, che rompe le balle sul preservativo, sulle unioni di fatto, sulle unioni omosessuali, ma tace di fronte a un vescovo che sevizia un minorenne, ecco, ecco questa chiesa mi fa schifo. Diciamo che io sono piuttosto drastica e reputo quasi ridicoli quelli che si immolano in nome di una religione che di religioso ha ben poco. Non a caso una citazione di Angelo Caloia, presidente dello Ior, informa, nel 1994, Giovanni Paolo II della somma che l'Istituto può mettere a disposizione del Papa: 72,5 miliardi di lire.
 
Il libro fin dalle prime righe mi ha confermato questa mia idea.
 
"Le transazioni a favore di mio padre passavano tutte tramite i conti e cassette dello Ior". Parola di Massimo Ciancimino, figlio del sindaco di Palermo Vito, anello di congiunzione tra mafia e Stato. Questa breve frase dovrebbe far riflettere tutti, soprattutto quelli che si ostinano a devolvere quell'8M per mille alla Chiesa, come mia mamma, che è la Bontà fatta persona e lei vede la Chiesa come la Comunità di Betania dietro casa nostra che cura i drogati. No, mamma, non è tutto così.
Ad esempio il prete della mia parrocchia (che ha 55 anni, ma ne dimostra almeno 20 di più), due anni fa è venuto a benedire. Io neanche volevo stare in casa ma mia mamma mi lancia gli anatemi e mi dice che "un po' di benedizione non ti farà male". Quindi sono dovuta rimanere in casa. Anche perchè mia mamma prepara la busta con l'offerta (quest'anno per la cronaca sono stata in bagno tutto il tempo della benedizione, mio padre è andato a fare il giro del quartere, mia sorella è uscita col moroso).Comunque arriva e neanche saluta e inizia:
P: "Uhm....tu ti chiami?....Chiara....sì....non ti vedo mai in parrocchia o a messa"
C: "In parrocchia non ci vengo mai e per pregare non è necessaria la messa per forza"
P: "Ma Chiara la Messa è il momento in cui si annuncia alla comunità il nostro credo"ù
C (ma a me che me ne fotte se la comunità sa o meno a cosa credo) "Beh penso che la preghiera sia una cosa privata, la comunità può anche non saperlo"
P: "Ma tu credi?"
C: "Direi che sono più per il no che per il sì"
P: "Ok, allora direi che la mia benedizione qui sia inutile. La busta?"
C: "Prego e arrivederci"
 
Posto che io potrò non credere ma tu prete benedici lo stesso, la busta (quella che tu alleghi all'avviso della benedizione) te la ficcherei nel naso.
 
E io rimango della mia idea. Questo è un prete e io gli voglio bene.
 
 
 
Io ero andata a sentirlo quando ancora scrivevo per la Gazzetta per un incontro con la Comunità. Penso di non essere mai stata così tanto contenta di andare in Chiesa come quella volta.
Io lo vedo e mi commuovo: ha due palle così e parla come una persona normale, con delle idee da persona normale non come dei pretucoli da 4 soldi ma con le scarpe di Prada. Se fossi sicura che il mio 8 per mille andasse a lui, gli darei tutto il mio (misero) stipendio.
Poi è di Genova, quindi non posso non volergli bene.

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