23 settembre 2013

RUSH: RECENSIONE

Ieri io e A. dopo anni (no, saranno due mesi, ma per noi è come se fossero anni), siamo andati al cinema.
Eravamo fiacchi, lui con un principio di influenza, reduce dal pranzo con parenti per compleanno /laurea dei fratelli, io reduce, a mia volta, da un piatto di gramigna col ragù di Madre, e da un viaggio Parma-Reggio Emilia impossibile, e eravamo quasi tentati di stare a casa a guardare qualche film inutile.
Fatto sta che alla fine siamo andati al cinema a vedere "Rush", il nuovo film di Ron Howard.

(Hunt e Lauda: Chris Hemsworth e Daniel Bruhl)
 
Prima di partire con la "recensione", mi sembra doveroso precisare un paio di cose.
Innazitutto, io reputo la Formula Uno uno sport palloso, noioso, adatto per chi soffre d'insonnia. Non mi è mai interessato nulla di motori, cavalli, pistoni, piloti, scuderie e punteggi vari. 
La storia di Lauda la conoscevo già: sapevo che alla fine degli anni 70 aveva avuto un brutto incidente nel circuito tedesco del Nurburgring (l'ho dovuto googolare per scriverlo giusto) in cui è rimasto sfigurato. Della sua rivalità con Hunt non sapevo nulla, ma era anche lo stesso.
Però c'è un però. In casa mia la Formula Uno si è sempre guardata. Mio babbo si guarda qualifiche, prove, gara, dopo-gara e il dopo del dopo-gara. Per lui la Formula Uno è come il calcio per l'italiano medio. Ammetto che alcune volte anche lui guarda solo la partenza poi s'abbiocca sul divano, ma come dargli torto? Io, in 28 anni di pranzi domenicali passati a tavola avendo come sottofondo le prove, ho acquisito qualche informazione per inerzia. Ad esempio so che il Gp di Monaco non avrà grandi sorprese, essendo un circuito cittadino, infatti, non c'è molto spazio per sorpassi vari e spesso la griglia di partenza rispecchia l'ordine d'arrivo.
Qualche informazione per inerzia l'ho acquisita anche sulla Moto Gp. Fotte poco anche di quella (a parte i periodi di buona con la Merda in cui la domenica era destinata alla Moto Gp e quindi ero un po' più aggiornata. Ora zero).
Poi; altra cosa non da poco: gli attori del film non mi piacevano. Ad esempio Chris Hemsworth (interpreta James Hunt) non mi è mai piaciuto. Ma mai, eh! Non so c'era qualcosa che non mi convinceva del tutto. (Su questo tornerò più avanti).
L'altro Daniel Bruhl (Niki Lauda) mi fa schifo, sembra un topone, anche senza il trucco. Poi mi viene in mente la sua interpretazione dello soldato crucco scassaballe in Unglorious Basterds e lo ammazzerei.
Comunque, date queste premesse, il film non mi doveva ispirare. INFATTI.
 
Comunque data la programmazione reggiana, era l'unico accettabile.
Quindi eccoci all'Emiro, gran piadina come cena (Dio benedica il piadinaro di fronte al cinema) e via, film.
Come detto la storia narra della rivalità tra Lauda e Hunt negli anni 70. Uno molto posato, quasi militare nella sua guida, preciso, rispettoso del limite del rischio (il 20% non di più), l'altro quasi genio e sregolatezza: beve, si fa anche i pali della luce, guida come un disgraziato. Entrambi vengono da famiglie che ripudiano la loro scelta di correre in macchina. Lauda è quasi ingegneristico nel suo studio della macchina: corregge i meccanici, modifica il motore e il telaio. Hunt è fondamentalmente un cazzone, se ne fotte, basta che si vinca.
Arriva il momento in cui entrambi dalla Formula tre (o Due, boh non ricordo) approdano alla Formula Uno, Lauda alla Ferrari, l'altro alla McLaren. Un classico. Fino al giorno dell'incidente di Lauda.
La scena che mi ha colpito di più è quando Lauda, dopo aver subito il trapianto di pelle, tenta di mettersi il casco: la pelle è ancora viva e lui soffre un sacco, urla. Io stavo male. Una scena tragica, ma molto bella.
Lauda, dopo vari mesi di degenza in cui Hunt recupera i punti per raggiungerlo alla vetta della classifica del mondiale, si ripresenta in pista. La situazione è la medesima del Nurburgring: molto pericolosa. Lauda si ritira a metà corsa per pericolosità, mentre Hunt prosegue e, arrivando terzo, vince il titolo mondiale.
Alla fine del film, i due si incontrano: Hunt circondato da donne, Lauda che guarda il suo aereo (è diventato pilota). Si parlano e Lauda lo incoraggia a non mollare lo studio dell'auto e la guida per mantenere il titolo, Hunt invece si ritirerà dopo due anni riuscendo a entrare nel mondo della tv, fino a ritrovarsi per Londra in bici, scalzo e completamente ubriaco. Morirà a 43 anni.

(Gli originali: Lauda e Hunt)

Vabeh. A me è piaciuto. Ma tanto. E non pensavo. Due ore e passa di film e neanche le ho sentite. Le riprese sono molto veloci, scattanti. da sto film si capisce che Lauda è uno spaccaballe colossale, noioso e pure un po' stronzo, mentre Hunt viene descritto come un coglione fatto e finito che, per quanto bravo a guidare, sempre pirla rimane.
Gli attori: Daniel Bruhl è uguale a Lauda, identico.
Chris Hemsworth NOH. E io vorrei fare un appello a Chris Hemsworth: RIDI DI PIU'. Un figo, signori miei, mai visto. Ho già proposto la visione di Thor 2, giusto per.

Ora, io non so se sia un film che rispecchia la realtà o è romanzato, ma andateci. Davvero. Le auto sono quelle originali dell'epoca. E è un film che può piacere a tutti, anche a chi reputa la Formula Uno e le corse una palla mondiale (come me). La storia è comunque bella e la regia (per quano ne possa capire io) è fatta veramente bene.
Vabeh, io non sono la Detassis, ma insomma, andateci che merita.

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