2 settembre 2013

ZITTI TUTTI E RELIGIOSO SILENZIO! (cit.)

Sono tornata.
Ho fatto 12 giorni di mare.
Poteva andarmi peggio.
Potevo stare a casa a piangermi addosso per la disoccupazione. C'è da dire che avendo prenotato il traghetto prima di sapere la mia sorte di precaria ha aiutato. Se avessi dovuto prenotare dopo la notiziona, non sarei mai andata via.
Sono andata in Sardegna, a Isola Rossa, a casa del nonno di A. Una fortuna non indifferente, direi.
Soprattutto per il posto, che non è in cima al Gennargentu, ma è in Gallura, il che significa: 40 gradi di giorno, 18 di sera, acqua azzurra che a Parma neanche nella vasca è così, porcetto, culurgiones e pane carasau come se piovesse. Insomma sono tornata rotoland, praticamente, anche perchè abbiamo pensato (= io ho obbligato A.) a fermarci un paio di giorni in Liguria. Quindi pure qua mi sono abbottata di focaccia e gelato semifreddo al bacio.

Sul Twitter avevo anticipato che avrei fatto un paio di post sulle mia holidays in terra sarda e sulla brutta fauna con cui tocca condividere il viaggio in traghetto.
Potrei eh.
Ma non lo farò. Prima di tutto perchè, a parte la litigata con uno che "Ragazzi, fate silenzio, se no vi sbatto fuori" "Chi sbatti fuori tu???" (ndr: ha russato ininterrottamente per tutto il viaggio Olbia- Livorno senza troppo sforzo), la gente dovrebbe essere abbattuta senza troppe remore.
Ho avuto vari esempi.
In spiaggia. A Isola Rossa c'è una spiaggia di un paio di chilometri e sistematicamente noi ci mettevamo con i teli e l'ombrellone (quest'anno niente trono per A.) e sistematicamente una coppia con annessi figli urlanti di 4 anni con 3 sacchi di giochi si mettevano a 50 centimetri da noi.
 Vi affogo nell'acqua cristallina.
In traghetto. Capisco che il traghetto non avesse questo aspetto di nave da crociera (la Goinsardinia (compagnia per i poveretti slirati) ha noleggiato la nave da una compagnia greca (RENDIAMOCI CONTO!), ma non è possibile che appena si sale il tipo dietro di me in coda chiama tutti i parenti e inizia a dire "Ah guarda secondo me non arriviamo. Fa dei rumori assurdi." Poi chi è che non ha dormito tutta notte per la paura che quel cigolio presagisse a naufragio nel Tirreno? CHI? IO, ovvio.

Comunque diciamo che il traghetto e il fatto di aver a che fare con gente di merda vale tutto l'azzurro che c'è intorno.
La foto qua sopra è la caletta di Tinnari, a circa mezzora di macchina da Isola Rossa, vicino a Costa Paradiso. Fate conto che per stare lì a mollo nell'acqua azzuraazzurraazzurra, o ci si arriva via mare o si fa una scarpinata di 40 minuti giù dal monte Tinnari. Che all'andata va bene, ma il ritorno è in salita. Con una pendenza del 70% sotto il sole cocente. Ma merita.

La mia preferita però rimane la Marinedda,spiaggia a 20 minuti a piedi da Isola Rossa.
Eccola. Bella, vero? Ho obbligato A. a andarci quelle mille volte. Il primo giorno che siamo andati c'era il mare mosso. Per dire, ci facevano surf.
E io ho deciso che è il posto più bello della terra.

Per chi volesse andare in terra gallurese, vi consiglio di fare un salto da Paolino.
Paolino è il tipico sardo: anzianotto, cubico, col bastone che cazzia a destra e sinistra e che fa (o meglio comanda chi cucina) piatti tipici sardi.
Immaginatevi un all you can eat a 25 euro a testa in cui mangiate tutta la quantità di cibo che volete. E per cibo intendo antipasto, due primi e chili di porcetto come secondo, dolci e filu e ferru e cannonau come digestivo. Lì nel paesino la stessa sera c'era anche la festa della frittella lunga. Avete presente le frittelle normali tonde? Ecco, queste sono lunghe tipo mezzometro e arrotolatte guarnite con zucchero o miele (io zucchero chè il miele nun me piasce). Chi vede le mie opere su Instagram, avrà visto la frittellina.
 Va beh. Andateci. Da Paolino, in Gallura, in Sardegna. Andateci. Magari a giugno o settembre, chè c'è meno gente e ci si può godere tuttol il mare e l'isolotto del paese senza nessun romanazzo semianalfabeta che urla nelle orecchie dei vicini ("Aòòò, viè qua" "Ma che ttttte pare? Nun se ne parla brobrio" MA MORITE!)
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In vacanza ho visto anche Radiofreccia. Mai visto perchè il protagonista è Stefano Accorsi che ho sempre odiato e insultato da che vidi "Jack Frusciante". L'ho visto perchè è ambientato a Correggio, mi piace Ligabue (ma non ditelo a nessuno) e poi mi faceva ridere chegli attori parlassero con cadenza reggiana(bòòòòcca, novèèèèèèmbre, frèèèèèccia).
Poi ho visto Radiofreccia. E la antipatia per Accorsi è svanita. Anzi,se qualcuno osa dire "A" vengolì egli alzo le mani. Un figo mai visto. Infatti,adesso, a 15 anni dal film è più bolso e più stempiato. Ma io me lo guardo in Radiofreccia e boh.
(No,ma infatti. E' proprio brutto, eh)
 
 
Fine parentesi bimbominkia.
Il film di per sè non è malaccio. La colonna sonora vale l'ora e mezza di film. E Guccini, nel ruolo del barista/allenatore, fa piegare dal ridere.
 
Comunque sono tornata.
Invio cv da una settimana e per oraho inviato tutto in Lombardia perchè nella "grande e operosa" Emilia vogliono tutti dei minchia di agenti di commercio a partita Iva. Quanto cazzo ci marciate su,oh.

1 commento:

  1. Ciao! I'm Erika. Bel reportage, ahimè mai stata in Sardegna ma devo assolutamente recuperare, specie dopo le tue dritte. Sul lavoro ti auguro un sincero in bocca al lupo, anche qui cercano solo agenti di commercio con partita Iva e stipendio (ah ah ah) a provvigione. Ma andate a zappare va! (cit)

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