25 dicembre 2011

FELIX NOEL...mo va a girer (e ho detto "girer" per esser fine)

Ma è mai possibile che io non riesca a trovare un cavolo di smalto color cipria?!?! O meglio l’ho trovato, questo, ma per una che ha lavoro fino al 29 dicembre e dopo di che, non si sa (l’una in questione sono io, ciao, piacere), spendere 22,10 euro (precisione) per uno smalto di Chanel mi pare un azzardo.In compenso se avessi preso subito quello, avrei evitato di comprare 4 smalti da minimo 8 euro l’uno sperando che si avvicinassero al colore ricercato. Facendo un rapido calcolo, avrei fatto meglio a comprare il Chanellino. Cosa che farò il 27 dicembre, dopo che le nonne avranno fatto il loro dovere con la busta natalizia. Poi il rimanente si tiene lì in caldo per Porto. Che sarebbe anche ora che sta minchia di 30 dicembre arrivasse anche piuttosto lesto, perché inizio a dare segni di cedimento. E ultimamente i segni di cedimento son tanti. Per esempio ieri sera, che non ho capito un tranello ordito da Lightman (quel macrocefalo protagonista di “Lie to me”) e quando poi me l’han spiegato, prima di capirlo ci ho messo un po’. E non ci voleva un gran genio per arrivarci. Oppure stamattina. Per trovare un’azienda ho percorso via Mantova fino, circa fino, appunto, a Mantova. Per poi rendermi conto che no, dovevo svoltare molto, ma molto prima. Bene.Ma lo sbiello generale è stato l’altro giorno. L’ufficio delle Risorse Umane ha mandato la mail generica per avvisare noi poveri schiavi che la direzione francese (della minchia, aggiungo io) ci omaggia con la strenna natalizia. Dopo aver spiegato alla mia collega M. cosa fosse una strenna natalizia (“E’ un pacco natalizio” “E sti cazzi, dire pacco natalizio pareva brutto?” “Son francesi: non capiscono un cas”), un altro mio collega, detto lo Zio, mi informa che per noi interinali la strenna non è prevista. Lì son partita incazzata come un’ape e l’embolo era già in circolo: “Ma che gazzo è? Io lavoro come tutti gli altri, anche se mi fan dei contratti che fan sbudellar dal ridere, e sti francesi dimmmerda neanche la strenna mi danno? Ah, ma io ho già un piano!” Lo Zio mi guardava come se fossi mentalmente disturbata. Giustamente, aggiungerei.
Fatto sta che mercoledì lo Zio è arrivato nel mio ufficio annunciando che sarebbe andato a  ritirare il pacco e io in preda alle convulsioni ho urlato “Zio aspetta, stampo la mail che io esigo e pretendo il pacco. Il primo che mi dice “Bao” gli sbatto sul muso la mail e gli chiedo che cavolo me l’han inviata da fare la mail se non mi danno la strenna” . Lo Zio e A. mi guardavano malerrimo, ma i miei altri colleghi poveri interinali mi hanno dato ragione (probabilmente come si da ragione ai matti) e io e Zio siamo partiti in spedizione per la raccolta pacchi.
Tanto rumore per nulla. Noi interinali sfigati eravamo compresi nella distribuzione del pacco natalizio aziendale. Arriviamo allo smistamento strenne e io ero un pelo tesa, avevo con me  solo il badge e sta gente aveva elenchi di nomi da spuntare e robe così. “Eccheccazzo, ma serve il documento d’identità?!? Ma dabò?!?!?”  “No, vai tranquilla, basta il badge e ho visto che ce l’hai quindi sei a posto” Oh, l’operaio mi ha risposto. Merda. Ergo, stavo parlando da sola. Bene. Oggi in mensa mi ha salutato. Probabilmente verrò ricordata come la psicopatica alla coda del pacco. Però peccato, già mi vedevo a combattere in nome di tutti gli interinali d’azienda e del mondo , facendo pipponi infiniti sul fatto “che noi lavoriamo, siamo schiavizzati, con contratti di merda e neanche la strenna ci date!?!?!?” obbligando chi di dovere a darci il pacco per sfinimento.
Invece no. “Ciao, come ti chiami?” “Cecily Cardew” “Mi daresti badge?” “Tieni” “Come lo vuoi il pacco?“ “Cioè?” “Panettone o pandoro?” “Panettone” “Ecco qua. Buon Natale, allora” “Ehm, grazie, anche a te”

Ma come neanche una lamentela, neanche un “Che cazzo vuoi tu che sei qui da 3 mesi e pretendi il pacco”?!??! Neanche un “Scusa, come hai detto che ti chiami? Alberi?!?!?”?!?!?!? Nemmeno un “Ahahahahahahahah, Albera, la femmina dell’albero”?!??!?!?! Niente, nada nisba. Tutto ok. Chi di dovere mi da il pacco. Pacco dal peso specifico di 8 tonnellate (grazie A. che me l’hai portato al bolide oggi) che comprendeva salame, bottiglia di vino bianco, bottiglia di vino rosso, panettone, torrone, punta di parmigiano e sacchetto di cioccolatini. Dico comprendEVA perché i cioccolatini son già stati spazzolati e mezzo salame è stata parte della cena alla magione.
E comunque, io ai francesi non auguro buon Natale. Anche se mi han dato la strenna.

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